Castel Volturno. Russo bocciato da Regione su dimensionamento scolastico, Diana: “Basta mettere toppe”

Ennesima sconfitta per il primo cittadino di Castel Volturno Dimitri Russo. Il sindaco, infatti, ha dovuto registrare la bocciatura, da parte della Regione Campania, della proposta di nuovo dimensionamento della rete scolastica per l’anno 2018/2019. Ad intervenire in merito al giudizio dell’ente regionale è, in una nota stampa, il consigliere di opposizione del comune di Castel Volturno, Dott. Cesare Diana, il quale ha voluto ricostruire cronologicamente i fatti da cui è scaturita la disfatta dimitriana.  

“Il 9 novembre del 2017 – afferma il castellano -, su istanza presentata dall’assessore Carlo Nugnes, si procedeva, in modo del tutto autoritario, senza tener conto in nessun modo né dell’offerta formativa scolastica né delle esigenze di bambini, famiglie e professori, alla proposta di soppressione dell’istituto comprensivo Garibaldi, con successivo accorpamento ripartito dei plessi dello stesso tra l’istituto comprensivo ‘Castel Volturno Centro’ e l’istituto comprensivo Castel Volturno ‘Villaggio Coppola’. Un’azione che avrebbe comportato l’incremento degli alunni, per il primo, da 719 a 1216 e, per il secondo, da 968 a 1156, oltre  alla soppressione di una segreteria con relativi dipendenti;  dunque perdita di posti di lavoro. Né il sindaco Dimitri Russo, né l’assessore Carlo Nugnes hanno tenuto conto del parere negativo espresso dal consiglio di Istituto Comprensivo Statale Castel Volturno ‘Centro’, presieduto dal sig. Giovanni Arpino, da anni impegnato per difendere i diritti di bambini e famiglie, oltre che per il miglioramento dell’offerta formativa. Il presidente del consiglio d’istituto aveva chiesto vanamente un incontro con il primo cittadino, il quale aveva affermato che, per questioni strutturali, sarebbe stato costretto a chiudere la scuola media Garibaldi e la scuola materna RoncalliInoltre, Russo aveva sostenuto, in diverse occasioni, che gli alunni sarebbero stati trasferiti nel plesso di via occidentale, costringendoli, in termini pratici, a subire turni pomeridiani interminabili. Giovanni Arpino rese note, in un comunicato stampa diffuso il 13 novembre, le volontà del primo cittadino, palesando le proprie perplessità, soprattutto per ciò che avrebbe comportato il turno pomeridiano, in quanto a disagio sia per i bambini che per le famiglie, in relazione anche all’assenza totale di trasporto a sostegno dell’attività scolastica. Di fronte al muro insormontabile eretto dal sindaco Russo e dall’assessore Nugnes, mi sono attivato con una petizione popolare che ha riscosso centinaia di sottoscrizioni. Ciononostante, il 24 novembre del 2017, la giunta, non dando alcuna importanza alle considerazioni legittime dei genitori e degli insegnanti, ha approvato la proposta di nuovo dimensionamento della rete scolastica. Per l’occasione, ad esprimere parere favorevole furono il sindaco Dimitri Russo, il vicesindaco Francesco Traettino, l’assessore Rosa Scafuro, l’assessore Concetta Anastasia Petrella e, infine, l’assessore Carlo Nugnes. Assente l’assessore Scialla. Successivamente, si è espresso negativamente anche l’ente ‘Provincia di Caserta’. A dire l’ultima parola è stata la Regione Campania che, con delibera della giunta regionale numero 839 del 28 dicembre 2017, ha bocciato il sindaco Dimitri Russo e tutta la sua giunta. Il buon senso ed il rispetto della normativa regionale hanno prevalso a discapito di un tentativo, quanto mai velleitario e scabroso, di mettere una pezza su dei problemi, quelli legati al mondo dell’istruzione, che il primo cittadino ha letteralmente dimenticato per tre anni e mezzo – attacca in conclusione – . Vada a casa”.

Redazione

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