L’amore verso i cani: il lavoro estenuante di tre volontarie

15 anni fa cominciai ad aprire gli occhi sul mondo degli animali, li ho sempre amati ma giravo spesso gli occhi per non guardare il loro dolore. Ho cominciato a piccoli passi con i miei tanti errori e anche tante soddisfazioni, ma era sempre troppo poco rispetto alla immensità della cattiveria umana. Un giorno l’io divenne noi, conobbi Giovanna, una disperata come me che combatteva una battaglia senza armi, mi identificai in lei e lei in me e da allora non ci siamo mai più abbandonate, anche ora che io vivo lontano da Aversa.

Gli animali ad Aversa, e nell’Agro in generale, soffrono più di tanti altri territori del Sud per una subcultura contadina che ancora attanaglia tante menti e non solo di quelli culturalmente con pochi strumenti e di un’incuria degli organi preposti che fanno mancare i controlli sulle strutture che dovrebbero ospitare i cani del territorio in maniera dignitosa e gli aiuti a chi concretamente sta risolvendo il problema randagismo sul territorio.

Siamo state e siamo bersaglio di critiche dappertutto, ma si sa chi lavora bene e con onestà queste cose le deve mettere in conto. La nostra forza è sempre stata la stessa: continuare perché a noi la pochezza umana non interessa, a noi interessa il bene dell’animale che ha bisogno di aiuto. Abbiamo tentato di collaborare con le altre associazioni e con altre volontarie del territorio, ma la mancanza di umiltà, la voglia di protagonismo e l’assenza di sacrificio reale, senza mai far mancare il finto sacrificio virtuale, è un altro dei mali dell’associazionismo animalista. Quindi tutti i tentativi di collaborazione sono falliti a parte uno, quello con Antonella che, grazie al caso di Wally, un pastore dei Pirenei crivellato di pallini da caccia, vagabondo per le strade della città e di cui nessuno si prendeva cura, affermando, falsamente e per esigenza di tacitare la coscienza, che la strada era il suo habitat ideale, ci ha unite e non ci ha più allontanate da allora. Ora Wally vive felice, libero dalle sue patologie ed amato. Noi siamo Giovanna, Antonella e Marilena, vorremmo che i cittadini aversani sapessero che 3 piccole donne hanno fatto per la città di Aversa più di tanti amministratori, funzionari e istituzioni pubbliche, senza chiedere aiuto economico mai a nessuno. Non scrivo questo articolo per compiacermi dell’ammirazione delle persone, lo scrivo perché gli aversani aprano gli occhi sulla loro terra perché anche non girando la testa dall’altra parte quando incontrano un animale in difficoltà per strada vuol dire riscatto della propria terra e lotta alle mentalità malavitose.

Giovanna, Antonella e Marilena

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Redazione

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