Napoli. Lavori a Piazza S. Eligio, Rispoli e Cinquegrana: “Intervenga la Soprintendenza”
Il componente della Direzione nazionale di Fratelli d’Italia, Luigi Rispoli, ed il consigliere della 2^ Municipalità, Ciro Cinquegrana, sono intervenuti sui lavori attualmente in corso a Piazza S. Eligio.
“Per la nuova pavimentazione di Piazza S. Eligio, dove sono in corso lavori di risistemazione dell’area nell’ambito del Grande Progetto Centro Storico di Napoli, si sta consumando l’ennesima beffa a danno dei napoletani con la sostituzione dell’antico basolato in pietra lavica del Vesuvio con la nuova pietra etnea. Un materiale che è certamente più economico e meno resistente, e che per questo provoca numerosi disagi per la resistenza estremamente limitata. Un cambiamento che potrebbe sconvolgere enormemente l’assetto storico/paesaggistico della zona. Sostituire il classico basolato nelle strade e piazze monumentali della zona di Piazza Mercato significa tradire gli oltre otto secoli di accadimenti storici che proprio lì hanno visto il loro svolgersi ed il loro epilogo. Ci chiediamo –hanno continuato i due esponenti del centrodestra- se la Soprintendenza abbia autorizzato o meno uno scempio del genere e se qualcuno ha verificato il rispetto dei vincoli e delle Leggi sulla tutela del paesaggio e dei beni culturali. Vorremmo anche sapere che fine faranno le preziose pietre che stanno asportando da Piazza Sant’Eligio per fare posto alle fragili pietre siciliane, non vorremmo che dietro questo disegno che danneggia la città ci siano intenti speculativi con il dirottamento del basolato nostrano verso altri lidi. Ci siamo battuti per anni perché all’interno del Grande Progetto UNESCO la zona di Piazza Mercato fosse inserita nelle aree oggetto degli interventi ma dopo la soddisfazione per aver visto accolte le nostre richieste questa modalità di intervento ci sembra che non migliori la situazione di partenza. Chiediamo –hanno concluso Rispoli e Cinquegrana– un intervento immediato della Soprintendenza per bloccare questo scempio al quale ci opponiamo per evitare che la caratteristica di piazza Mercato e di tutta l’area risulti poi alterata dalla sostituzione di questo importante elemento identitario che si pone in maniera armonica all’interno del contesto architettonico e culturale del nostro territorio”.