Napoli. Alla Befana, la musica di Franco Ricciardi è nella sua Scampia
Laboratori creativi, sperimentazioni di break dance e un grande concerto gratuito che accenderà di suoni e colori il cuore di Scampia. E’ il programma di eventi organizzato dal cantautore partenopeo Franco Ricciardi, in collaborazione con il Comune di Napoli, per omaggiare nell’Epifania il quartiere dov’è nato e da cui ha mosso i suoi primi passi artistici. Il programma “Luci di Scampia” si svolgerà sabato 6 gennaio in piazza Giovanni Paolo II, quella stessa piazza che il Comune di Napoli e l’intero quartiere hanno voluto intitolare alla memoria di Ciro Esposito, il giovane tifoso azzurro colpito a morte prima della finale di Coppa Italia del 2014.
Luci di Scampia prenderà il via alle 16,30 con “Giochi in Piazza”, due ore di attività laboratoriali per i ragazzi di Scampia, a cura dei volontari del Centro Mammut, luogo di aggregazione cittadina e centro di sperimentazione e ricerca che ha già coinvolto 10.000 tra bambini, ragazzi e adulti italiani, migranti e rom in laboratori didattici e di partecipazione urbana. Il centro Mammut ha sede proprio in piazza Giovanni Paolo II, a Scampia, sotto le colonne di un grande e strano porticato di sei colonne chiamato dagli abitanti del quartiere, per il profilo delle sue forme, o Mammut. E intanto, nel parco Ciro Esposito, girerà l’animazione itinerante del Mammutbus, un furgone che trasporta giochi festoni e tanti bambini, un luogo itinerante di sperimentazione della metodologia Mammut, quella nata negli ultimi sette anni a Scampia e che ha già coinvolto più di 20 città italiane ed estere.
Alle 18,30 spazio a “Cerchio libero di break dance”, dove decine di ragazzi potranno esprimere la loro arte di strada, un grido di ribellione in un quartiere che per anni è stato consumato dalle faide di camorra. Ad esibirsi saranno gli allievi del laboratorio di break dance che si svolge 3 volte a settimana nel centro Mammut: una scuola per adolescenti che parla ai ragazzi con nuovi linguaggi metropolitani, insegnando loro a vivere la strada in modo sano e costruttivo, imparandone limiti e possibilità.
Alle 21,30 le Luci di Scampia si accenderanno per uno degli eventi più attesi del Natale a Napoli, il concerto gratuito di Franco Ricciardi. Il cantautore non sarà solo sul palco, con lui si alterneranno tante voci note della canzone napoletana e italiana, artisti con cui Ricciardi ha collaborato nei suoi dischi: Rocco Hunt, Lucariello, Enzo Dong, Ivan Granatino sono alcune delle guest che si alterneranno al microfono con Ricciardi sul palco di Scampia. Con il concerto gratuito, realizzato grazie al sostegno del Comune di Napoli, l’artista napoletano vuole omaggiare il quartiere della periferia nord di Napoli dopo il grande successo del tour di Blu, il suo ultimo disco, scritto e cantato interamente in dialetto napoletano. Con la tappa di Scampia, Franco Ricciardi torna nella sua casa, di ritorno da Milano e Londra, due concerti che lo hanno consacrato come artista di livello nazionale.
FRANCO RICCIARDI
Quasi 31 anni di carriera, una lunga serie di album, colonne sonore, film oltre al David di Donatello vinto nel 2014 hanno reso Franco Ricciardi uno dei simboli della città di Napoli, proiettandolo sul palcoscenico nazionale. Dopo il successo raggiungo dall’album “Blu”, la partecipazione da coprotagonista nel film “Ammore e Malavita” dei Manetti Bros le e il tour invernale che lo ha portato anche a Milano e Londra, Ricciardi si sta consacrando come un artista multitasking. Dal concerto evento del dicembre del 1995 al Palapartenope di Napoli con oltre 7mila paganti, quella di Franco Ricciardi è la storia di una scommessa vinta, di una emancipazione compiuta, ma anche quella di un territorio che vede nell’artista una bandiera del riscatto sociale, della costruzione di una narrazione positiva della periferia Nord di Napoli da Scampia a Secondigliano.
Le collaborazioni raccolte negli ultimi anni hanno fatto di Ricciardi il crocevia delle sperimentazioni musicali tra il pop ed il rap lanciando un sound assolutamente innovativo in continua sfida con se stesso ad ogni singolo o album pubblicato. Oggi Ricciardi è uno degli emblemi di quella Napoli vincente che si presenta sul panorama nazionale e internazionale, il figlio di un territorio difficile preso a esempio positivo di una emancipazione cresciuta intorno alla musica e all’arte. Dai sintetizzatori all’elettronica, al rock melodico sino alle cantate pop, l’artista napoletano ha da tempo abbandonato la tradizionale canzone italiana se pur dalle sonorità moderne per lasciare spazio a evoluzioni musicali affascinanti.
Ma non c’è solo la musica, anche nel cinema Ricciardi si sta affermando sul grande schermo così come sul palco: dopo il David di Donatello vinto con “A’ verità”, parte della colonna sonora di “Song e Napule”, le partecipazioni alle colonne sonore di “Reality” di Matteo Garrone nel 2012 e a “Gomorra – La serie” con il brano “A storia e Maria”, nel 2017 è arrivato il bis con i Manetti e il suo ritorno sul grande schermo in “Ammore e Malavita”.
—
IL CENTRO MAMMUT
Il Centro Ricerche Mammut è nato a Napoli nel 2007 dall’esperienza del Centro Territoriale a Scampia e dell’Associazione di promozione sociale Compare. Ha sede in Piazza Giovanni Paolo II, a Scampia, sotto le colonne di un grande e strano porticato di sei colonne chiamato dagli abitanti del quartiere, per il profilo delle sue forme, o Mammut. In questi anni Il Mammut ha sviluppato una ricerca azione articolata e complessa, dando vita a pubblicazioni e organizzazioni territoriali anche in altre regioni d’Italia. La ricerca Mammut intreccia pedagogia, urbanistica, teatro e arti figurative nel tentativo di sperimentare forme di sociale e convivialità valide nel nostro tempo.
Attorno a nuclei narrativi come nel gioco del “Mito del Mammut”, in questi anni ha realizzato una mediateca, laboratori di scuola attiva con i bambini e le loro classi, una scuola di italiano per migranti, la ciclofficina, lo sportello di orientamento, l‘ambulatorio di medicina omeopatica, il supporto didattico per adolescenti. La sperimentazione su didattica, relazione di cura e partecipazione urbana ha coinvolto oltre 10.000 tra bambini, ragazzi e adulti italiani, migranti e rom, contribuendo alle azioni di recupero per spazi pubblici nei diversi contesti visitati e riuscendo a raccogliere molte “prove” sulla possibilità di recuperare spazi pubblici attraverso le pratiche della pedagogia attiva e partecipata. Una piazza grande e desolata come un deserto si è riempita di bambini, momenti di incontro, giornate di studio.