Nuovo Consorzio Servizi Sociali, Cesa C’è: “Sarà un salasso per le casse comunali”

Nel verbale di deliberazione del Comitato Istituzionale dell’Ambito Socio-Sanitario C6 è definita tecnicamente “proposta di costituzione di azienda consortile per i servizi sociali” ma potrebbe ben presto diventare una sciagura per le casse del Comune di Cesa e per i cittadini-contribuenti.

La costituzione di un Consorzio per i servizi sociali, “in sostituzione dell’attuale convenzione in essere”, non assicurerà i risparmi di spesa stabiliti dall’articolo 1, comma 456 della legge n.232/2016 che riconosce agli enti locali la facoltà di costituire consorzi per la gestione dei servizi sociali.

In deroga a quanto previsto dall’articolo 2, comma 186, lettera e) della legge 23 dicembre 2009, n.191, i consorzi di cui all’articolo 31 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n.267, possono essere costituiti tra gli enti locali al fine della gestione associata dei servizi sociali “assicurando comunque risparmi di spesa”.

La Corte dei Conti ha inoltre stabilito che non deve sussistere una duplicazione di strutture per la gestione delle medesime attività.

Mentre per l’attuale Convenzione risultano spese solo per il programmatore/progettista e per l’integrazione di un LSU di Carinaro, con una spesa annua pari a 30mila euro e non sono registrate spese per l’Ufficio di Piano (energia elettrica, riscaldamento, carta, pec, ecc…), con il nuovo Consorzio bisognerà organizzare la dotazione organica, con il direttore generale (stipendio da dirigente); responsabile della Ragioneria (ctg.D), almeno due amministrativi (ctg.C) ed un altro soggetto progettista dei Servizi (ctg. D), oltre alle spese per locali, energia elettrica, cancelleria e strumenti operativi.

Pertanto, contrariamente a quanto previsto dalla norma, “si assicura un aumento di spesa di circa 300mila euro”.

Nel verbale n.13 del 23/01/2018, è scritto testualmente: “Necessita, pertanto, superare l’inciso dell’ultima parte del comma 456….assicurando risparmi di spesa”.

Un “superamento” che significherà nuove ricche poltrone da occupare e costi pesantissimi che graveranno sulle nostre casse comunali.

Mentre il paese affonda, paralizzato da un anno di inefficienza amministrativa assoluta, l’amministrazione targata Guida pensa a salire su questo nuovo carrozzone.

E’ proprio vero che al peggio non c’è mai fine.

Cesa C’è

Gruppo consiliare di minoranza

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Redazione

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