Strage Bellona, FI Pari Opportunità: “Femminicidio, problema ancora sottovalutato”

«La tragedia di Bellona ci dimostra come il femminicidio sia un problema ancora sottovalutato e come la società, le istituzioni non siano in grado di raccogliere i segnali di aiuto che, spesso lanciano le vittime». Il messaggio di coordoglio arriva dal coordinamento Pari opportunità di Forza Italia guidato a livello regionale da Lucrezia.

«Non possiamo non interrogarci su quella foto della 50enne pubblicata sulla sua pagina Facebook “no alla violenza sulle donne” – hanno proseguito – un convincimento che, probabilmente, per la povera Anna voleva anche rappresentare un messaggio di aiuto, un sos per angherie e prevaricazioni rispetto alle quali, da sola, non riusciva a ribellarsi. La cosa più triste è che, nel momento in cui ha trovato la forza di dire basta, su di lei si è scatenata la furia omicida del marito che non ha esitato ad ammazzarla. Quante Anna ci sono in giro che vengono schiacciate ogni qual volta si oppongono ad un comportamento oppressivo nei loro confronti? Evidentemente troppe ed è il momento di dire basta. Basta con il martirio delle donne, basta con la sottomissione, basta con il silenzio. Il coordinamento pari opportunità nasce anche con lo spirito di aiutare a rompere queste catene che legano tante donne a retaggi antichi, brutali che non fanno altro che annientare la loro esistenza. Il nostro invito è quello di denunciare, di farsi aiutare qualora ci si dovesse trovare in situazioni difficili. Alla figlia di Anna, alla sua famiglia, la nostra vicinanza e la nostra solidarietà».


“Troppe le tragedie familiari su cui riflettere in questi giorni: dal marito padrone, sceriffo instabile ma inspiegabilmente armato, che sentendosi tradito nell’abbandono trova giusto sfogare la sua follia contro la propria donna rea e contro tutti quelli che ostacolino il suo cammino; all’uomo che accoltella la moglie dinanzi al figlio di tenera età e poi si ferisce a sua volta, non certo per pentimento ma piuttosto per esaltazione del gesto; alla ragazzina che finalmente trova la forza, in un tema scolastico, di confessare l’abuso più innominabile: quello paterno, continuo e segreto tra le mura domestiche”. Lo dichiara Rosina Casertano, avvocato e coordinatore provinciale pari opportunità Forza Italia

“Confessione culminata nel gesto vile dell’uomo che ha preferito impiccarsi in maniera plateale, rifuggendo ogni forma di giustizia, onerando invece la figlia già vittima, delle conseguenze morali del suo gesto. Fatti gravi, diversi, con un unico grave denominatore: il sopruso di genere. Mogli, compagne di vita ma anche figlie, considerate oggetti propri, di cui disporre a piacimento, su cui infierire nel momento di debolezza o crisi. Vite lacerate condotte nel silenzio e nell’isolamento di un ambito sociale che si ferma all’apparenza e rifugge le realtà problematiche, abbandonandole al loro destino. A tragedia avvenuta tutti insorgono: si fa a chi urla più alto. Di vero invece la retrivia di una società scollata dai bisogni reali della famiglia: pochi e sparuti gli strumenti di supporto sociale in una politica che non cura la famiglia bene primario ma persegue il politically correct, ovvio bacino di consensi; assenti quelli economici; spesso lacunosi e contraddittori ove non persecutori ed obsoleti quelli giuridici. Le vittime di oggi non restino solo notizia di cronaca nera.


“Accade lunedì 22 gennaio 2018 l’omicidio di Bellona in provincia di Caserta. È l’ennesimo tragico epilogo di situazioni di violenza sulle donne senza fine dovuto a rapporti familiari difficili o di rapporti di coppia segnati da abusi e prevaricazioni. Anna Carusone è morta dopo alcuni colpi di fucile scaricati in faccia dal marito Davide Mango, il quale, dopo aver sparato dal balcone della sua abitazione colpendo anche alcune persone si è poi tolto la vita”. Lo dichiara Prof. Giovanna Giaquinto, coordinatrice pari opportunità Fi Marigliano.

“Tra le cause scatenanti degli scatti d ira dell’uomo vi è da annoverare lo stress emotivo spesso dovuto all’impossibilità di essere sostegno della famiglia rivolto a procurarsi lo stretto necessario a sbarcare il lunario. Questa probabilmente la causa scatenante che ha originato questo atto accaduto davanti alla figlia 14 enne che ha rischiato la vita anch’ella riuscita fortunatamente a scappare. La violenza non si giustifica, l’errore più comune quando viene commesso un omicidio o un atto di violenza è quello di trovare la giustificazione per la persona che lo ha commesso attenuando la responsabilità di chi agisce in modo così brutale. La tutela delle donne deve essere uno stato prioritario, le istituzioni devono essere più attente e pronte ad intervenire di fronte a questo male che non accenna a fermarsi. Il coordinamento cittadino di Marigliano “Pari opportunità” di Forza Italia esprime la propria solidarietà e cordoglio alla 14enne rimasta priva di genitori”.

Redazione

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