Aversa. Politiche, ‘forestieri’ nel collegio. FI: “Scelte potrebbero avere una ricaduta diretta sul territorio”

“A giochi ormai fatti dobbiamo, con rammarico, prendere atto che territorialità, spirito di appartenenza, coerenza politica, impegno e risultati elettorali non sono indici sufficienti a premiare un territorio che è stato nuovamente mortificato.” Lo affermano in una nota il Presidente del Consiglio Comunale, Augusto Bisceglia, l’Assessore alle Politiche sociali, Dino Carratù ed il capogruppo di Forza Aversa Francesco di Palma, a seguito delle conferme che vedrebbero candidati, nel collegio aversano, uomini e donne lontani da qualsiasi logica di appartenenza territoriale.

“Eppure ci si sarebbe aspettati che dopo il successo elettorale alle ultime comunali, dove tutto il centro destra e’ risultato essere la prima coalizione, stravincendo sul PD e sugli altri competitor, venisse ragionevolmente e giustamente considerato o quantomeno consultato. Pertanto, al di là di parole, comunicati stampa, articoli e documenti tra il comico ed il drammatico, c’è un unico dato politico, ovvero, il territorio aversano non è stato tutelato. Con lo stesso rammarico prendiamo atto che la stessa logica di individuazione dei candidati è stata utilizzata per il nostro coordinatore provinciale Gianpiero Zinzi, più  votato alla scorsa tornata elettorale regionale, fautore di una rinascita del partito, oramai ai mimimi storici, culminata con il capolavoro della vittoria del Presidente della Provincia Giorgio Magliocca anche egli escluso dalle liste per le politiche del 4 Marzo. Chiaramente – aggiungono gli amministratori aversani – queste scelte potrebbero avere una ricaduta diretta sul territorio in termini di consenso per il centro destra, ponendo nel nulla tutte le buone intenzioni, i sacrifici e gli sforzi protesi a costruire un gruppo politico forte, capace di far sentire la propria voce nelle sedi locali, provinciali, regionali e nazionali. Eppure al di là di personaggi autoreferenziali che, come avviene in questi frangenti, si sono a più riprese proposti, la città di Aversa e l’agro aversano hanno uomini e donne che ottimamente avrebbero potuto rappresentare il popolo di centro destra, portando le istanze territoriali innanzi al governo centrale, ciò proprio in quanto conoscitori delle criticità territoriali. Ora c’è davvero da chiedersi se il lavoro politico che quotidianamente poniamo in essere ha davvero un senso. Queste logiche politiche che non comprendiamo né giustifichiamo, non fanno altro che aumentare il senso di protesta, facendo crescere a dismisura l’astensionismo e avvantaggiando formazioni politiche che fanno leva sul malcontento.  – Concludono – Restiamo interdetti per l’accaduto ma sicuramente continueremo il nostro percorso con la speranza che la politica ritorni ad  avere come principi cardine, la “territorialità e la meritocrazia”.

Redazione

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