Caserta. Parcheggiatori e venditori abusivi, Questore adotta cinque provvedimenti di ‘Daspo Urbano’
La Polizia di Stato di Caserta ha adottato cinque provvedimenti di c.d. “Daspo urbano” nei confronti di altrettante persone, fermate reiteratamente nell’esercizio dell’attività abusiva di guardamacchine o di vendita di mercanzie varie.
I provvedimenti, esito delle attività istruttorie svolte dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Caserta sulla base di controlli operati dagli equipaggi di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale di Caserta, sono stati adottati ai sensi dell’art. 10 c. 2 del D.L. nr. 14 del 20 febbraio 2017, convertito in legge nr. 48 del 18 aprile 2017, nei confronti delle seguenti persone:
· A.S. (residente a San Marco Evangelista, classe ‘83)
· C.S. (residente a Caserta, classe ‘77)
· F.A. (residente a Caserta, classe ‘55)
· N.F. (residente a Caserta, classe ’52)
· S.N. (residente a Caserta, classe ‘75)
L’odierno risultato è frutto di una incessante attività di controllo del territorio, intensificata proprio di seguito all’entrata in vigore della normativa in argomento, con il coinvolgimento di tutte le Forze di Polizia operanti nel territorio casertano.
Nel dettaglio, A.S. veniva sorpreso, per due volte, a svolgere l’attività di parcheggiatore abusivo, in Viale Ellittico e in via Paul Harris, in prossimità del c.d. “Palazzo della Salute”. C.S. veniva sorpreso, per ben quattro volte, a svolgere l’attività di venditore di gadget raffiguranti la Reggia di Caserta in prossimità del monumento, senza avere alcuna autorizzazione. F.A. e N.A. venivano sanzionati per lo stesso comportamento, rispettivamente in tre e due distinte occasioni. S.N., infine, veniva sorpreso, in due circostanze, a svolgere l’attività abusiva di guardamacchine, in via Talamonti e in via Ruta, nei pressi dell’area mercatale.
Pertanto, oltre alle sanzioni previste dal Codice della Strada e dalla normativa di settore contro la vendita ambulante abusiva, elevate nei confronti dei cinque soggetti per ciascuna violazione commessa, veniva adottato il provvedimento odierno, consistente nel divieto di accedere, per un periodo di sei mesi, alle zone sopracitate e nelle rispettive aree pertinenziali.