Il Fintech trova sponda anche in Italia

La tecnologia piace agli italiani, ma soprattutto alle aziende, ai responsabili finanziari e ai dipendenti: un recente sondaggio realizzato dall’Istituto Piepoli rivela infatti che secondo gli imprenditori i sistemi digitali potrebbero ottimizzare le procedure, semplificare le operazioni e migliorare, in definitiva, la gestione di spese e imprese.

Il sondaggio sulla tecnologia in azienda. Lo studio è stato realizzato su un campione di 300 responsabili finanziari in PMI italiane e 100 dipendenti, a cui è stato chiesto di segnalare le principali inefficienze legate ai processi gestionali. Tra le risposte, sono emersi alcuni particolari che rivelano i tempi persi in azienda a causa delle inefficienze, come ad esempio le oltre 2 ore necessarie in media ai responsabili amministrativi per completare un acquisto (come forniture da ufficio, software, pubblicità eccetera), che nei casi peggiori (e una volta ogni dieci) può addirittura superare le otto ore.

Ridurre i tempi persi. Difficoltà anche quando si analizza il lungo iter di controllo mensile che deve essere effettuato dal 62 per cento delle aziende, che arriva a durare anche più di otto ore, per identificare quali spese sono state effettuate utilizzando il denaro della società e chi ne è responsabile. Una situazione davvero complessa, che però potrebbe facilmente eliminato o drasticamente ridotto con l’adozione di soluzioni innovative che consentono l’automazione di questi processi, a cominciare dal software gestionale Danea Easyfatt, uno dei più diffusi in Italia. 

Semplificare la gestione. L’adozione di strumenti innovativi per la gestione dei pagamenti e delle attività aziendali viene vista positivamente anche dai dipendenti: è sempre il sondaggio a rivelare che i lavoratori stessi si dichiarano favorevoli alla tecnologia soprattutto per ridurre gli sprechi e il tempo (67 per cento delle risposte), migliorare la propria produttività (60 per cento), ma anche per ridurre una fonte di stress (52 per cento) e affrontare più volentieri le trasferte (51 per cento).

I nuovi approdi tecnologici. Insomma, il contesto imprenditoriale sembra accogliere con interesse e con attenzione l’approdo tecnologico, e lo scenario legislativo sta spingendo forte per diffondere l’adozione dei processi digitali in maniera sempre più capillare. Uno dei rami più attenzionati è quello della fatturazione elettronica, che negli ultimi anni ha visto alcuni importanti “rivoluzioni”: innanzitutto, come noto, da tempo è ormai obbligatorio lo scambio di documenti digitali per le imprese che hanno rapporti commerciali con la pubblica amministrazione, mentre dall’anno prossimo il sistema sarà reso obbligatorio a tutti, con l’estensione dell’eFattura anche ai rapporti commerciali B2B, vale a dire tra soggetti privati. 

La fatturazione elettronica sta evolvendo. In realtà si comincia già dal 1 luglio, quando partirà la “sperimentazione” dell’obbligo di fatturazione elettronica per i subappaltatori e subcontraenti impegnati negli appalti pubblici e per le operazioni di acquisto carburante da parte dei titolari di Partita IVA, e questo sarà un importante banco di prova per il sistema. A livello comunitario, poi, l’intenzione dell’Unione Europea è di portare la percentuale di adozione dei processi digitali al 95 per cento entro i prossimi sei anni (al momento è vicina al 25 per cento), per consentire alle imprese un risparmio stimato (forse per eccesso) in 64,5 miliardi di euro.

Come trovare il giusto software. Ora più che mai, dunque, bisogna scegliere il software giusto per il proprio business, orientandosi verso quello che permette la migliore gestione dell’intero ciclo e che sia più calzante per le proprie esigenze. In termini pratici, il livello minimo di funzionalità che questi programmi devono garantire è rappresentato da cinque passaggi: emissione della fattura elettronica nel formato standard “fatturaPA” come file Xml; applicazione della firma elettronica qualificata; collegamento con il Sistema d’Interscambio dell’Agenzia delle Entrate con monitoraggio del percorso di validazione e accettazione del documento e, infine, conservazione sostitutiva della fattura per i 10 anni previsti per legge.

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Redazione

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