Napoli. ANM non paga, Guardie Giurate sul piede di guerra
A rischio stipendio per la Guardie Giurate. L’Anm non paga. In pratica, la ditta appaltatrice «non essendo più in grado di anticipare tali crediti e dovendo al contempo rientrare delle esposizioni in essere, attivate al solo fine di garantire i salari dei mesi scorsi-si legge sempre nella nota – fa presente che le erogazioni delle retribuzioni del mese di gennaio non potrà avvenire prima del prossimo giorno 16 e che allo stato attuale non è comunque possibile garantirne la corresponsione integrale».
Dunque, lo stipendio che i lavoratori ricevono normalmente il 10 di ogni mese, sarà erogato in ritardo ma soprattutto con la possibilità di non percepire la totalità dell’importo. La nota, preceduta da una comunicazione simile inviata formalmente ai sindacati lo scorso 17 gennaio, si conclude con una precisazione. «E’ del tutto evidente che sarà nostra cura saldare gli stipendi anche prima della data sopraindicata nel caso in cui ci dovesse essere da parte del cliente il pagamento di quanto dovuto almeno nella misura sufficiente alla copertura degli stessi» scrive la direzione della Security Service.
«Sono due anni che l’Anm accumula ritardi e arretrati nei pagamenti alla ditta Security Service che ora è in difficoltà – dichiara Enzo Isaia, del sindacato Cgil – per questo motivo i lavoratori sono sul piede di guerra e pronti a stati di agitazione» dello stesso avviso il Presidente nazionale guardie particolari giurate Dott.Giuseppe Alviti che incalza – è una vergogna Italiana che onesti lavoratori vengano denigrati e mortificati del proprio stipendio poiché una committenza pubblica non paghi un eccellenza della vigilanza privata in Europa come la Security service. In realtà, l’Anm non ha diffuso informazioni ufficiali riguardo l’importo di eventuali cumuli e debiti nei confronti della Security Service ma c’è un dato di fatto: l’Anm ha chiesto il concordato, sia con questa che con altre aziende fornitrici di servizi, perché non è in grado nelle condizioni attuali, di assolvere i pagamenti, condizione che potrà avvenire con tempi e accordi nuovi che includono un piano di rientro per la ripartizione del pregresso.