Napoli. Baby gang, Alviti: “Investire sul sociale per debellare il fenomeno”
“La baby gang che ha commesso il crimine contro il coetaneo è stata fermata grazie al lavoro efficace della polizia. I minori non appartengono a clan, ma alla famiglia internazionale della trascuratezza, dell’abbandono, dall’assenza di riferimenti culturali, della scarsa vigilanza genitoriale e sociale”. Lo ha dichiarato il portavoce di Identità Meridionale Giuseppe Alviti noto sindacalista e medaglia d’argento al valor civile.
“‘Ci annoiavamo’, hanno riferito agli inquirenti. Forse, chissà chi lo sa, è arrivato il momento di investire in prevenzione, in spazi sportivi o di altra aggregazione non nefasta, in biblioteche, in scuole a tempo pieno con un rispettato obbligo di frequenza, in maggiore vigilanza sui territori a rischio. L’investimento sarebbe un solido risparmio sociale. Certo, non sarebbe riconoscibile a breve termine, non conquisterebbe spazi mediatici e relativa vendita di pubblicità, non gratterebbe pruriti razzisti, non inviterebbe opinionisti da psicodramma a dire la loro profezia sbagliata. ‘Ci annoiavamo’ mi ha provocato un dolore disperato. I modelli comportamentali decenti si stanno frantumando tutti, uno a uno”.