Napoli. Dossier preti gay, Mangiacapra replica a Sepe: “La mia è una denuncia sociale”
«A consegnare il dossier non è stato “un signore” anonimo ma una persona che si è identificata, e che già in passato aveva tentato invano di mettersi in contatto con lo stesso Sepe, è stato consegnato da una persona che rivendica fortemente la paternità della propria denuncia, che è una denuncia sociale e politica, non un attentato a quella parte integra della Chiesa la cui esistenza nessuno mette in dubbio. Non una denuncia anonima frutto di quell’omertà che fino a oggi è stata il concime dell’inerzia di certi vescovi». E’ la replica di Francesco Mangiacapra nei confronti del Cardinale Sepe. L’ex avvocato e gigolò, ha presentato il dossier agli Uffici Ecclesiastici della Curia di Napoli e nei giorni precedenti lo aveva reso pubblico anche sulle nostre pagine. Un dossier di circa 1300 pagine che contiene nomi, messaggi e foto di preti gay e mette a nudo i vizi hot non solo di prelati ma anche giovani seminaristi con tanto di incontri e festini in canonica. Mangiacapra è già noto alle cronache per avere svelato i presunti traffici di don Luca Morini, soprannominato ‘don Euro’. Il nuovo dossier coinvolgerebbe una sessantina di prelati, diocesani e appartenenti ad ordini religiosi dal Lazio alla Sicilia passando per la Campania e Puglia.
«L’intento del mio dossier è togliere il velo dell’ipocrisia da chi si nasconde al riparo di una tonaca: il dossier è stato depositato in mani diverse da quelle di Sepe non perché lui fosse fuori ma con il deliberato intento di affidarlo alla coscienza di qualcuno sensibile a queste incresciose vicende interessato a fare qualcosa di più che da ufficio postale di smistamento. Dei tanti nomi che ho fatto, sono certo che molti non saranno nuovi ai presuli competenti: forse è giunto il momento di iniziare a pensare che non basta la mera dichiarazione verbale di pentimento da parte di quei sacerdoti che più volte dimostrano di ottemperare ai sacri ordini con la menzogna. Il perdono automatico è una forzatura in quei casi in cui la riduzione allo stato laicale rappresenterebbe un’opportunità più congrua per determinate attitudini e non una punizione».
http://www.larampa.it/2018/02/26/dossier-preti-gay-sepe-napoli/
http://www.larampa.it/2018/02/24/napoli-sesso-gay-con-preti-e-seminaristi-dossier-in-curia/
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