Pescatore casertano rivoluziona il mondo della pesca a mosca

“Prima di parlarvi del mio lancio radente, per chi non la conoscesse, vorrei spiegarvi  che cos’è la TLF e In cosa consiste una tecnica di lancio. La T. L. F. (Tecnica Lancio Ferraro) è l’innovazione del metodo, cosiddetto Italiano, di lanciare la coda. E’ stata ideata dal sottoscritto (Luigi Ferraro) ed  è nata in più di vent’anni di pesca sul fiume con il fine non a se stesso ed esibizionistico di lanciare la coda, ma per la risoluzione di una situazione di pesca e soprattutto mirato alla cattura della “regina” dei fiumi e dei torrenti, la trota“. Luigi Ferraro, pescatore casertano ci spiega cosìè la tecnica della TLF.

“E’ la tecnica evoluta di lancio della coda di topo nella P.A.M., mirata alla presentazione dell’ imitazione artificiale dell’insetto (c.d.: mosca secca) sull’acqua, presupposto fondamentale per ingannare i nostri salmonidi, timallidi e ciprinidi compresi. E’ una tecnica di lancio, che ti consente di sagomare la coda in qualsiasi forma a qualsiasi distanza in qualsiasi circostanza quindi, di adeguare il lancio all’ambiente circostante e di lanciare e posare in modo naturale la “mosca” dove i pesci dimorano, cioè laddove ben sappiamo che sono i più difficili da raggiungere, vuoi perché particolarmente infrascati, vuoi perché punti interessati da molteplici correnti delle acque che comportano dragaggio, minidragaggio, tensioni superficiale ecc. ecc.. Ben sappiamo ancora essere questi, i luoghi dove hanno “dimora” i pesci da trofeo, proprio perché difficili. Una peculiarità della T. L. F., è l’ utilizzo di canne 7.2″ e 7′ piedi con code #1 / #2 e max #3 , attrezzatura molto leggera ma non per questo penalizzante nel raggiungere le distanze con la coda. La T. L. F. perché nata in “acqua”, in condizioni non proprio ottimali di lanciare, consente difatti, concretamente e sostanzialmente, di poter fare quanto sopra descritto. La T. L. F. non è solo questo, è anche amore, passione per la P.A.M. intesa come tale e come tale la T. L. F. è ancora, ecologia, salvaguardia dell’ ambiente, ideazione e costruzione di canne di imitazioni artificiali dell’insetto e infine, ma non per minore importanza, anzi principio etico fondamentale, correttezza e rispetto altrui. In cosa consiste una tecnica di lancio”.

Con il termine tecnica, ci si riferisce a un insieme di schemi motori utilizzati per la risoluzione dei lanci, quindi la tecnica di lancio corrisponde ad un tipo ideale di movimento che, però, può essere soggetto a cambiamenti, adattati alle particolarità individuali di chi lo esegue (personalizzazione della tecnica). Ogni tecnica è costituita da molteplici schemi motori che a loro volta comprendono una struttura oggettiva ed una soggettiva. La struttura oggettiva tiene conto degli elementi fisici (gravità, cinetica, energia ecc. ecc). Come del resto tutto quello che accade sulla Terra è fisica.

Qui facciamo molta attenzione a non cadere in errore, come è successo negli ultimi anni nella PAM italiana. Molti pescatori impropriamente pensano che una determinata tecnica di lancio, perché si basi sulla fisica, tutte le altre tecniche siano uguali o copie. E’ vero che il lancio si basa sulle leggi della fisica, ma non possiamo affermare che per questo, una determinata tecnica di lancio è uguale a tutte le altre tecniche.  E’ come dire che il lancio del giavellotto o il lancio nel surf casting, è un copia della tecnica del lancio della coda di topo perché quest’ultima si basa sulle leggi della fisica.

La struttura soggettiva invece tiene conto di un insieme di schemi motori utilizzati per la risoluzione dei lanci e delle varianti che alcuni lanciatori-pescatori notevolmente abili, possono inserire all’interno della tecnica stessa modificandola in modo tale da aumentarne l’efficacia o cambiandone totalmente lo stile di esecuzione.

Esempio del mio Lancio Radente in TLF.

Premessa.

Significato di Radente: che percorre una traiettoria vicina a una superficie: volo radente, tiro radente, ecc. ecc..
Qualsiasi altro tipo di lancio “radente” che non avrà queste caratteristiche impropriamente dunque, verrà definito tale, significando che la coda nel lancio radente, dev’essere proiettata a radere l’acqua

(come raffigurato in foto) e NON avvicinarsi alla superficie per caduta.

TLF. Lancio Radente base

Il radente  è un lancio veloce e immaginiamo di eseguirlo su di un piano fittizio che rappresenterà la superficie dell’acqua.

Si sviluppa partendo con un lancio all’indietro, con la canna che forma un angolo tra i 50/60° gradi con il piano dell’acqua e con una torsione del busto laterale (n.d.r.: a dx o a sx a secondo se il lanciatore è destro o mancino) che proietta la coda dietro al pescatore.

La mano quindi si troverà all’altezza della spalla, ma molto più arretrata, per effetto della rotazione del busto nello stesso senso, con il polso piegato all’indietro e con la punta della canna orientata verso le ore 2.

A questo punto per un brevissimo tratto iniziale il braccio, con il polso bloccato, avanzerà in avanti. Contemporaneamente inizierà la rotazione del busto in senso antiorario, che accompagnerà tutta la fase del lancio seguendo, la stessa linea di proiezione del braccio.

Dopo questa piccolo tratto iniziale, il polso si sbloccherà e inizierà a ruotare con il braccio, che comincerà la sua discesa verso il basso con una linea di proiezione angolata in avanti.

Alla fine del lancio, il braccio, polso e canna si troveranno bassi e in linea tra loro, ma in leggera angolazione con la superficie dell’acqua.

In questa fase il loop sarà già formato, la coda verrà proiettata bassa in avanti, si svolgerà in linea con la canna e perfettamente parallela all’acqua , generando un loop che si stringerà man mano che questo si svolgerà.

La mano sx servirà a mantenere alta la tensione e quindi, partirà da un’altezza appena sotto lo sterno e scenderà fino al basso vita. Lo shooting dovrebbe venir ritardato per non perdere tensione ed evitare che la coda collassi nella parte centrale per poi venir rilasciato a seconda di quel che si vuol fare del lancio e dell’esigenze del momento.

Il suo maggiore utilizzo è pescando in caccia, affinché il nostro artificiale (mosca secca) possa penetrare sotto la vegetazione bassa sull’acqua, dove di solito stazionano le trote più sospettose, ma anche quelle in attività, quindi anche su bollata.

Proiettare (n.d.r.: non far cadere) una coda bassa sull’acqua non produrrà nessun impatto negativo con la superficie, infatti si allungherà a pochi centimetri dall’acqua, in punta la coda e finale sfioreranno la superficie dell’acqua quasi ad accarezzarla e alla fine del lancio la mosca insieme al finale si poseranno con la massima delicatezza e silenziosità. In più la coda bassa sull’acqua, sarà poco visibile e viaggerà pressoché fuori dal cono visivo del pesce.

Un altro vantaggio del lancio radente è quello che in presenza di vento, la coda viaggiando bassa sull’acqua subirà minore effetto negativo sullo svolgimento, estensione e posa nel suo complesso (coda, terminale e artificiale), garantendo così massima  precisione nell’azione di pesca.

Il lancio radente in TLF è di facile apprendimento e applicazione ed è uno tra i lanci più spettacolari ed efficaci nella pesca a mosca, ma naturalmente tutto il sistema deve essere ben controllato per trarre il massimo risultato.

 

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Redazione

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