Pinetamare. Picchiava la madre, arrestato
In data 7 febbraio 2018, militari in servizio presso la Stazione Carabinieri di Castel Volturno Pinetamare davano esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP su conforme richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di V.P. classe ’98, ritenuto responsabile dei delitti di cui agli artt. 572 c.p. (maltrattamenti contro familiari e/o conviventi), nonché di plurimi e gravi episodi di lesioni e danneggiamento aggravato, condotte poste in essere in danno della madre e dei fratelli.
Il procedimento trae origine dalla denuncia sporta dalla madre esasperata dalle ripetute e perduranti condotte aggressive e violente tenute dal figlio convivente, dovute anche all’assunzione di sostanze stupefacenti da parte del predetto, e preoccupata della sua incolumità. Infatti, la stessa si decideva finalmente a denunciare il figlio, solo dopo aver assistito ad una preoccupante escalation di violenza nei suoi confronti, mentre per il passato aveva tentato di nascondere i segni delle aggressioni agli altri due figli, per timore che gli stessi potessero essere a loro volta aggrediti dall’indagato. Le attività di indagine dirette da quest’Ufficio ed espletate in tempi brevissimi, nonostante le difficoltà dettate dal particolare contesto di degrado sociale in cui i fatti si sono verificati (peraltro, il padre dell’indagato si è suicidato poco più di un anno fa), hanno consentito di accertare, tramite l’escussione delle persone offese e di altre persone informate sui fatti, nonché l’acquisizione della certificazione medica relativa alle lesioni patite dalla madre, che l’indagato, nel periodo compreso tra i mesi di gennaio e di febbraio del corrente anno, ha maltrattato la madre convivente ed i fratelli, sottoponendoli a continue vessazioni ed angherie e facendoli vivere in un clima costante di terrore e perdurante stato d’ansia per la loro incolumità. In particolare, in diverse occasioni, dopo averla ripetutamente ingiuriata e minacciata di morte, aggrediva con violenza la madre, sferrandole calci e pugni al volto ed all’addome e cagionandole perfino la frattura di una costola (20 giorni di prognosi), per poi continuare nei giorni seguenti a colpirla nelle stesse zone già doloranti e compromesse dalla precedente aggressione. II prevenuto, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la locale casa circondariale.