Aversa. Politiche, Severino: “Il futuro è nostro”
Le donne in prima linea per il futuro della politica nazionale. Alle elezioni politiche del prossimo 4 marzo, nella lista “Civica Popolare”, capitanata da Beatrice Lorenzin, nel collegio proporzionale Caserta-Avellino-Benevento per il Senato, figura il nome di Elena Severino. Figlia d’arte e giornalista, l’aversana ha mostrato sin da subito una forte passione per le problematiche legate al territorio, che l’hanno spinta ad intraprendere studi specifici.
“Ho scelto di sostenere lista Civica popolare perché ritengo che il nostro supporto alla candidata Beatrice Lorenzin possa realmente contribuire a migliorare la nostra Campania – dice Elena Severino -. Saremo gli occhi dell’esponente del nostro partito, che ha dato molta importanza ai candidati in base all’attivismo profuso nei territori di appartenenza. Ci ha incaricato di porre l’attenzione sulle condizioni delle strutture sanitarie, così da avere dei report completi e veritieri sullo status attuale della sanità campana. In questo senso, ho preso visione delle carenze e delle difficoltà oggettive, dovute ai tagli di personale e alla cattiva gestione di precedenti amministrazioni, dando così voce ai cittadini. Ho trovato nella Lorenzin – continua – una persona che vive realmente le problematiche ed i disagi delle donne e, in particolare, delle mamme. Sto parlando, per esempio, del reinserimento lavorativo post gravidanza, dell’anno di contributi pensionistici per ogni figlio, dell’occupazione femminile al 60% entro il 2022. Ma votare Lorenzin significa anche assistenza domiciliare a sostegno degli anziani, risollevamento del ceto medio, impegni e risorse per la sicurezza delle città, più forza al piano di azione contro la violenza di genere e più tempestività in aiuto delle donne vittime di violenza. Al contempo, crediamo sia possibile investire sull’ambiente e sulla tutela del territorio, tema a me particolarmente caro data l’emergenza Terra dei fuochi che non dovrebbe avere colore politico. Siamo, inoltre, convinti che bisogna tutelare i giovani, esportando idee e non cervelli, incentivando lavoro, formazione, turismo e commercio. Ingredienti, questi, che hanno come fondamenta la cultura e le radici. È, infatti, la cultura a rendere gli uomini liberi di pensare e di decidere il proprio destino. Avvilire la cultura fa comodo a chi vuole comandare senza avere opposizioni, perché le persone incolte non sarebbero in grado di farne. Si può vincere e si può perdere: occorre, in ogni caso – conclude -, avere la forza di lottare”.