Napoli. Morte vigilante, Ronghi: “Non basta la solidarietà”

“La morte del vigilante che e’ stato vittima di violenza nella stazione della metro di Piscinola e’ una tragica notizia per la citta’ di Napoli e per una categoria di lavoratori che viene calpestata e privata delle necessarie tutele, spesso nel silenzio delle Istituzioni”. E’ quanto afferma il Segretario Nazionale del Fronte Italiano per il Lavoro e la Partecipazione-CNAL , Salvatore Ronghi, che esprime, a nome della propria organizzazione sindacale, “il piu’ profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia”.

“Di questa morte non e’ responsabile solo il bastardo che l’ha provocata ma anche le Istituzioni che sono sorde al grido di aiuto, rimasto inascoltato,di una categoria di lavoratori che, da anni, chiede il riconoscimento della qualifica di agenti di pubblica sicurezza ed un contratto adeguato allo svolgimento di mansioni cosi’ importanti e delicate che comportano il porto d’armi e l’impiego,in situazioni di controllo dell’ordine pubblico, di prevenzione dei crimini e della tutela dei cittadini, le stesse mansioni che stava svolgendo il vigilante nella stazione di Piscinola, quando e’ stato aggredito” – sottolinea Ronghi.

Sul tema e’ intervenuta anche la dirigente di FILP-Siulc Lisa Di Bonito che ha evidenziato che “serve una mobilitazione della categoria ed una assunzione di responsabilita’ delle Istituzioni e delle parti politiche per perequare i vigilanti alle forze di polizia”.

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Redazione

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