Napoli. Omicidio vigilante, fratello del minore: “Conoscevo la vittima, mamma non vuole vederlo più”
“Quando ho saputo che era mio fratello, dico la verità: mi è caduto il mondo addosso: uno perché conoscevo la vittima, e due perché era stato proprio mio fratello”. Parla ai microfoni di Fanpage.it il fratello di uno dei minori arrestati per il brutale omicidio di Francesco Della Corte, il vigilantes della metro di Scampia colpito alla testa con il piede di un tavolo e morto dopo 13 giorni di agonia. I tre minorenni arrestati volevano rubargli la pistola e rivenderla, si sono scagliati con un’azione da arancia meccanica su di lui, tale da non lasciargli scampo.
Ora sono in carcere accusati di omicidio volontario: “Non so come unirmi al dolore della famiglia -dice il fratello di uno dei ragazzi – volevo chiedere perdono. E’ inammissibile e inaccettabile il gesto commesso”. Poi spiega in quale circostanza aveva conosciuto Della Corte: “Ho conosciuto la vittima perché con gli amici il giovedì sera ci vedevamo alla metro del Frullone e lui veniva a fare il giro di controllo, qualche volta si è fermato a parlare con noi. Si fermava, parlavamo spesso del Napoli”.
Poi la rabbia: “Ho parlato con mia madre, lei è molto arrabbiata e non vuole vedere più mio fratello. Anche io sono molto arrabbiato e addolorato. Non so che dire, posso dirle però che noi abbiamo sempre lavorato e tutt’ora mia madre lavora. Io mi trovo all’estero, sono qui da un anno e mezzo, lo faccio solo perché devo lavorare, ho lavorato a Napoli ma lì non ci sono molte possibilità”.