Napoli. Sanità, Postiglione: “Assicurare ai cittadini prestazioni su tutto il territorio”

“Assicurare a tutti i cittadini lo stesso livello di prestazioni sanitarie è il punto centrale delle politiche regionali. L’elaborazione del nuovo piano ospedaliero è in controtendenza con quello precedente che prevedeva la chiusura di molti pronto soccorso. Si copre il territorio in modo capillare per consentire il diritto alla salute a tutti i cittadini senza distinzione tra centri urbani e periferie, riducendo la migrazione sanitaria e stabilizzando il bilancio”.  Lo ha detto Antonio Postiglione, direttore generale della direzione Tutela della salute della Regione Campania al forum “Il nuovo piano ospedaliero della Regione Campania”. Promosso dall’ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, presieduto da Vincenzo Moretta.

“I commercialisti possono contribuire all’ottimizzazione dei costi nella sanità pubblica e al miglioramento della qualità dei servizi sanitari – ha sottolineato il numero uno dei commercialisti napoletani -. Nel campo sanitario occorrono manager preparati.  Il nostro obiettivo è formare nuovi professionisti  in grado di collaborare concretamente ad una sanità efficiente ed efficace”.

Posizione ribadita anche dalla consigliere delegato Odcec, Carmen Padula, per la quale i professionisti avranno un ruolo di primo piano per far quadrare i conti contribuendo in maniera determinante a rilanciare il comparto sanitario della regione e riducendo al minimo i viaggi della speranza all’estero o in altre regioni per curarsi.

“Il piano ospedaliero sulla città di Napoli prevede anche l’accorpamento di alcuni plessi, riducendo le strutture semplici e complesse del 50%”, ha evidenziato Mario Forlenza, direttore generale dell’Asl Napoli 1. “Questo comporterà dei contenziosi,  molti dirigenti sanitari di strutture complesse con lunghe carriere saranno penalizzati, ma bisogna andare avanti”.

Ettore Cinque, presidente Soresa ha annunciato la recente applicazione di una nuova procedura contabile che consente il raggiungimento dell’obiettivo ministeriale relativo alla riduzione dei termini di pagamento dei fornitori. Un passo concreto nell’ambito del progetto ospedaliero che punta all’efficienza a 360 gradi.
Secondo Marco Catalano, viceprocuratore generale della Corte dei Conti della Campania, “è necessario controllare il personale e le varie indennità: per questo motivo è fondamentale la costituzione di gruppi di lavoro che comprendano giuristi, economisti ed esperti tecnici. Il processo di messa in ordine dei conti sta andando avanti. “Tuttavia considerato l’alto numero dei servizi erogati al pubblico e quello dei contenziosi in atto, occorre non abbassare la guardia e mantenere sempre alto il controllo sulla spesa”.

L’auspicio di  Vincenzo Schiavone, presidente della sezione sanità dell’Unione Industriali di Napoli è che il nuovo piano ospedaliero possa mettere realmente  in rete offerta sanitaria di tutte le strutture pubbliche ed accreditate presenti in Campania. Oggi la Campania riceve il 30 per cento in meno delle risorse economiche rispetto al resto d’Italia. E’ pur vero – ha aggiunto Schiavone – che gli ‘erogatori’ pubblici registrano un costo maggiore a causa dei fenomeni di protezionismo tra i quali la realizzazione dei servizi con pagamenti ‘a piè di lista’ . Di contro, invece, il pagamento erogato a prestazione anche nei presidi sanitari pubblici avrebbe un effetto calmierante che alimenterebbe una sana competizione consentendo una migliore qualità del servizio sanitario a favore dei cittadini”.
“Spero che il nuovo piano ospedaliero non resti solo su carta come accaduto in passato”,  ha rimarcato il presidente dell’Aiop Campania, Sergio Crispino. “Aspettiamo i decreti attuativi  per la realizzazione delle reti tempo dipendenti  che consentiranno ai cittadini di rivolgersi alle strutture più idonee per loro esigenze. Questo contribuirà a ridurre il fenomeno dei viaggi fuori regione per curarsi”.
“Il nuovo piano ospedaliero della Regione Campania intende voltare pagina, superando la logica della stabilità e puntando al riequilibrio dell’offerta di salute – ha detto Achille Coppola, segretario nazionale dei commercialisti italiani – I tagli imposti dal lungo percorso del piano di rientro dal deficit (durato quasi un decennio) hanno obbligato ad una riflessione strategica che recuperasse la centralità dei livelli essenziali di assistenza”.

In occasione dell’incontro è stato presentato il Master di II livello “Management delle aziende sanitarie”, organizzato con l’Università Suor Orsola Benincasa illustrato da Natascia Villani , docente dell’Istituto universitario partenopeo, da Fabio Rossi e Fabio Cecere, rispettivamente presidente e vicepresidente della Commissione Sanità dell’Odcec di Napoli.


(In foto da sinistra Cinque, Padula, Moretta, Coppola e Rossi)

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