Napoli. Violenza di genere, Bruno: “Campania terza regione italiana per numeri di femminicidi”

“La Campania è la terza regione in Italia per numero di femminicidi, secondo i dati del 2017. E quest’anno si avvia verso un triste primato, dopo i recentissimi fatti che hanno riguardano famiglie che risiedevano a Cisterna di Latina, in cui l’assassino era un cittadino napoletano, e Terzigno. Per contrastare questo fenomeno, la Regione Campania ha messo in campo tre linee di azione: contrasto e prevenzione culturale, vigilanza e monitoraggio dei media. Il nostro compito è lavorare per una mappatura quanto più completa possibile del fenomeno”. Lo ha detto Rosaria Bruno, presidente dell’Osservatorio sul fenomeno della violenza sulle donne del Consiglio Regionale della Campania, aprendo il workshop “Dalla violenza al dialogo: relazioni di rete e supporto collaborativo per le donne che subiscono violenza”, all’Ordine dei dottori commercialisti di Napoli.

Per Antonella La Porta presidente Fiddoc (Federazione italiane donne dottori commercialisti ed esperti contabili), “la violenza di genere non è soltanto fisica ma spesso riguarda anche la mancanza di indipendenza economica. Del resto, la vera libertà è la libertà dal bisogno. Oggi si avverte forte l’esigenza di un supporto alle donne che si trovano in uno stato di soggezione. Il nostro compito è stimolare il dibattito su questo argomento per cercare di cambiare i comportamenti delle persone, soffermando  l’attenzione sugli aspetti di ordine socio-culturale che sono all’origine della violenza”.

“Quello della violenza di genere è purtroppo un tema di grande attualità, da affrontare lavorando in sinergia e in tempi rapidi – ha evidenziato Vincenzo Moretta, presidente dell’Odcec di Napoli –. Di fronte alla cronaca quotidiana di violenze ai danni delle donne è necessario mirare a garantire strategie continuative ed efficaci nel tempo realizzando un sistema di monitoraggio e a più efficienti forme di assistenza a sostegno alle donne”.

Simona Marino, delegato alle Pari opportunità del Comune di Napoli, ha sottolineato: “La violenza degli uomini contro le donne è diffusa, pervasiva, trasversale e interclassista. Noi registriamo fenomeni che vanno da Posillipo a Scampia. È un problema che emerge soltanto nei casi estremi, ma occorre lavorare prima, sensibilizzando le donne a riconoscere la violenza dell’uomo sin dai primi atteggiamenti. Per questo il Comune di Napoli si è dotato di 5 centri antiviolenza aperti gratuitamente a tutte le donne”.

Sono intervenuti al dibattito Daniela Farone, presidente del Soroptimist Napoli Vesuvius, Filomena Buonocore, Docente Università Parthenope Napoli; Elisa Manacorda, Esperta in tematiche e narrativa di genere; Pamela Ursoleo, dell’Associazione “A Voce Alta Salerno- Time out- Centro per uomini Maltrattanti”; Daniela Fevola, Referente Regionale DIRE; Valentina Grassi, Docente Università Parthenope Napoli; Antonella Regine, avvocato penalista Foro di Napoli; Patrizia Gargiulo, Presidente Donne per il sociale Onlus. La conclusione dei lavori sarà affidata alla crimonologa  Antonella Formicola e alla segretaria della Fiddoc, Bianca Bosco.

L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con il Soroptimist Napoli Vesuvius, l’Osservatorio sul fenomeno della violenza sulle donne del Consiglio Regionale della Campania, con il patrocinio del Comune di Napoli e dell’Odcec partenopeo.


Nella foto da sinistra Marino, Moretta, La Porta e Farone

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