Pompei. Algerino in auto contromano, Mercogliano: “Deve essere espulso”
“Othman Jridi, algerino di 22 anni, approdato in Italia dopo essere stato espulso dalla Francia, si è lanciato contro il Santuario della Madonna di Pompei con un’auto, che è poi risultata rubata, seminando il panico tra la folla che era già numerosa a quell’ora, di primo mattino, non perché, come vogliono far credere alcuni, era in preda ad uno stato confusionale ma, al contrario, per un preciso disegno terrorostico”. E’ il commento di Luigi Mercogliano, componente dell’Assemblea nazionale di Fratelli d’Italia e responsabile regionale campano del Dipartimento Vita e Famiglia del Partito, sulla condanna dell’algerino protagonista due giorni fa, con un’auto risultata poi rubata, di un probabile attentato alla Basilica della Madonna di Pompei. L’uomo, che si è lanciato a tutta velocità tra la folla finendo rovinosamente la sua corsa contro le fioriere anti-sfondament
“Non riesco a immaginare – afferma l’esponente di Fratelli d’Italia – come sia stato possibile che non abbia travolto decine di persone, di anziani, di bambini in pellegrinaggio al luogo sacro già dalle prime ore del giorno. Mi viene da pensare che probabilmente sia stata proprio la pietà della Mamma Celeste che ha compiuto il miracolo impedendo così una strage. E non comprendo come sia stato possibile che il Tribunale di Torre Annunziata lo abbia condannato a soli due anni di reclusione, in parziale accoglimento della richiesta del PM di quattro anni, anch’essa già inappropriata di per sé. L’algerino – prosegue la nota – fermato prontamente dalle forze di polizia presenti sul posto ed intervenute dopo che l’auto ha impattato contro le fioriere di cemento poste lì proprio per impedire attacchi terroristici contro la Basilica, ha dichiarato che l’ha fatto ‘nel nome di Allah'”.
“Qualcuno già cerca di minimizzare – spiega Mercogliano – provando goffamete a sostenere la follia del tizio in questione. Noi invece crediamo che queste persone, seppur nella assurdità del gesto, siano pienamente lucide e vogliano colpirci nelle nostre debolezze. Per loro siamo ‘infedeli’ e la nostra fede cattolica deve essere colpita duramente nei suoi simboli e nei suoi luoghi più sacri proprio per evidenziare la nostra debolezza appunto di ‘infedeli’ che non comprendono l’opportunità di impedire che il gay pride, offensivo e lesivo della sacralità del luogo, possa sfilare con tanto di carnevalate e nudi oltraggiosi il 30 giugno prossimo nella città. In una data, peraltro, significativa per i fedeli della Madonna di Pompei, proprio sotto al Santuario Mariano. Perché se non li sappiamo preservare noi i nostri luoghi sacri, al punto che Sindaco Dem e Questore non ritengono giusto preservare la città Mariana da questa offesa ed autorizzavano con tanto di comunicato stampa e tavolo di concertazione con Arcigay la offensiva carnevalata, allora spetta a loro, i veri difensori di un credo religioso che mai avrebbe consentito questo oltraggio in un luogo simbolo della loro Fede, dimostrare che noi occidentali siamo appunto deboli e che la nostra fede in Cristo non vale niente nemmeno per noi. Auspico – aggiunge l’esponente pro life di Fratelli d’Italia – un cambio di rotta immediato sul tema immigrazione: queste persone vanno espulse immediatamente,
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