Vaccini, controversie e dibattiti in tutte le regioni d’Italia

Nella società odierna molte sono le motivazioni per cui tra la popolazione sorgono dei contrasti e dei dibattiti che pongono i vari individui a sostenere posizioni differenti se non addirittura opposte. Ormai i motivi di contrasto sono davvero numerosi e tra questi non si può non notare che ragione di grandi controversie è quella che riguarda i vaccini, argomento su cui tanto si è discusso soprattutto nell’ultimo periodo nelle varie zone d’Italia. Ebbene sì, la popolazione della nostra penisola si è divisa in due gruppi particolarmente differenti fra loro; da un lato è possibile trovare quei genitori che hanno arbitrariamente rifiutato di effettuare il vaccino ai propri figli per il timore di incorrere in eventuali effetti collaterali, nonostante l’obbligatorietà di tali vaccinazioni, agendo così in modo contrario a ciò che impone la legge per la tutela dei più piccoli. Dall’altro, in posizione totalmente contrapposta ci sono invece le prospettive di quelle persone che in modo inverso hanno preferito sin dal primo momento agire al fine di proteggere i propri bambini dal rischio di malattie che potrebbero colpirli, senza nutrire timori. Questa difficile disputa si è risolta a favore di coloro che sostengono la valenza dei vaccini.

Il ministero della Salute è, infatti, intervenuto per chiarire tale situazione e ha esplicitamente dichiarato che qualora i bambini frequentanti nidi e asili entro una determinata data fossero sprovvisti di vaccini o quantomeno delle documentazioni che attestano la veridicità dell’avvenuta prenotazione delle vaccinazioni presso l’ASL non sarebbero più stati ammessi nelle loro rispettive scuole. Il giorno in questione era lo scorso 10 marzo, eppure, malgrado l’ultimatum assegnato, in molti hanno continuato a non considerare la possibilità di un’eventuale vaccinazione, preferendo ancora una volta sostenere la propria prospettiva al di là di ogni obbligo. Hanno voluto ancora una volta assumersi personalmente le responsabilità per gestire una questione particolarmente delicata. Il ministero della Salute non ha di certo reagito a tutto ciò in maniera positiva ed ha deciso per questo di inserire una serie di multe che vanno da 100 a 500 euro che saranno direttamente indirizzate a tutti coloro che nei prossimi giorni continueranno a mantenere fermo il loro atteggiamento di opposizione nei confronti di tale legge. Queste pene particolarmente salate riguarderanno nello specifico i genitori dei bambini frequentanti le scuole dell’obbligo, a partire quindi dalle scuole elementari fino ad arrivare a coloro che hanno compiuto i 16 anni d’età. Molti genitori non accettano pienamente tale situazione e intendono proseguire con quella che è la loro linea di pensiero, ma si suppone che questi non possano più continuare a sostenere tali prospettive a causa delle leggi sempre più radicate e delle multe che molto probabilmente spingeranno i genitori dei circa trentamila bambini non in regola, quantità che è stata definita da alcune stime negli ultimi giorni, ad agire al fine di appianare una volta per tutte tali divergenze.

Filomena Iuliano

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Redazione

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