Verso il Governo, Criscuolo: “Ritornare al voto è sconsigliabile”
“Affidarsi alla scienza dei numeri e dei massimi sistemi per l’analisi post elettorale rappresenta un metodo parziale e poco credibile sull’aspetto dell’ingenuità del legislatore nelle sue attuali intenzioni. Le verità che se ne traggono appaiono differenti pero’ se gli sommiamo i dati relativi alla formazione delle liste, allo stato delle cose fuori ai seggi rispetto ad irregolarità nell’esercizio del voto e alla mancanza del voto disgiunto chiamando in causa gli attori principali: politici e cittadini”. E’ il commento di Rosa Crisucolo, esponente dei Radicali Italiani.
“I dati politici rilevanti sono l’eliminazione delle minoranze di sinistra ed un indebolimento di quelle di destra ed il crollo del Partito Democratico che non ha consentito il traghettamento in un agognato governissimo con Forza Italia e varie. Tuttavia appare interessante verificare se questa ambizione sia stata scongiurata oppure si consentirà di rimediare all’errore di Grillo con Bersani di qualche Governo fa, o ancora venga invocato l’intervento divino di una incontestabile eminenza grigia. La mancanza del voto disgiunto ha inciso e non poco sul momento decisionale dell’elettore che si è trovato a veder crollare l’ultima briciola della sua dignità nella libera scelta obbligata del candidato del collegio uninominale. Al Sud i collegi uninominali non hanno retto e ciò è dipeso da molteplici fattori ma non si registrano solo dati negativi. Il processo della laicizzazione della classe politica rileva la bocciatura delle elites e della classe di professori tra le sedie della politica. I giovani e le classi disagiate hanno scelto di non affidarsi più a chi ostenta mancanza di sintesi e ricama solo cattive impressioni su problemi apparentemente irrisolvibili. Il cambio di casacca dei vecchi elettori della sinistra registra un messaggio inascoltato. I fenomeni alla Roberto Saviano inventati da certa classe dirigente per portare avanti un sistema fondato sul “senso di colpa” di essere nato al Sud non interpretano più il sentimento dell’elettore del Mezzogiorno”.
“Il Movimento ha avuto la forza di aver sollevato in protesta anche le classi disagiate e il fatto che Luigi Di Maio sbagliasse i congiuntivi ha solo aumentato la fiducia in quella classe dirigente che somiglia al suo elettore. Luigi Di Maio rappresenta il sogno delle giovani generazioni: “Anche io ce la posso fare”! E vi chiedete ancora perché i ragazzi lo abbiano votato? Dall’altra parte risponde anche ad un criterio negativo di scelta ovverosia a quello del “tutto e subito” ma ad ogni modo ha sostituito nell’immaginario collettivo di una società appiattita verso il basso il vecchio mito degli ’90 di Berlusconi, Salvini e Renzi non ci fanno sognare, Di Maio si. Questo bacino di voto che sorprendentemente ha ripreso la matita nelle mani (giovani, disoccupati) con convinzione ha scelto: concretezza e soluzione. Se il Movimento incarna queste caratteristiche non è solo una questione di protesta. Perché gli altri no e il Movimento si? Il ritardo del rinnovamento della classe dirigente della partitocrazia ha contribuito a produrre tale risultato e il correntismo interno ha dilaniato il patrimonio di realtà politiche che hanno guidato intere generazioni. La sinistra registra continui fallimenti e si ostina a ricandidare i padri dell’antipolitica come Antonio Di Pietro e a sostenere linee guida fuori tempo e contesto. Un altro sorprendente risultato + quello raggiunto dalla Lega guidata da un leader dagli atteggiamenti democristiani come Matteo Salvini che promette nel suo programma elettorale la normalità. Al Sud, durante i suoi comizi lo ha promesso più volte e gli errori del sindaco di Napoli hanno giovato tanto da far superare i risultati elettorali in Campania della Lega rispetto ad un neonato movimento come Potere al Popolo”.
“Silvio Berlusconi nonostante l’impegno deve ammettere che l’esponente della Lega ha salvato capre e cavoli e che la signora Meloni nonostante trucco e parrucco deve pensare a cedere il passo all’interno del suo partito. Fitto non sorprende più nessuno per i continui tentativi di riesumare un movimento di reducisti veterodemocristiani lasciando a bocca asciutta l’elettorato liberale. Quali le prospettive? Iniziare una sana riflessione lucida su ciò che il Governo vuole essere per il singolo cittadino italiano. Solo in questo modo ogni scelta sull’incarico di Governo sarà più semplice . Ritornare al voto è sconsigliabile”.