Caso FEDEX, ennesimo ‘arbitrio americano’ lavoratori italiani: SINLAI scrive ai vertici aziendali

È di pochi giorni fa la notizia dell’imminente licenziamento collettivo di 315 lavoratori della FEDEX, colosso americano dei trasporti. La multinazionale, dopo aver acquisito la TNT, altra azienda leader del trasporto su strada, ha da poco approvato un piano di ristrutturazione, annunciandolo tramite mail ai dipendenti.
Ne risulta la volontà di tagliare tutti gli addetti dei 24 stabilimenti operativi presenti in Italia, «per via – si legge nella comunicazione con cui l’azienda ha ufficializzato il licenziamento collettivo – della razionalizzazione delle unità presenti sul territorio e spesso sovrapposte e duplicate, con l’effetto di produrre una eccessiva ridondanza di costi e inefficienza rispetto alla possibilità di svolgere la stessa attività con meno unità e un ridotto numero di lavoratori». Sostanzialmente, la FEDEX, avendo assorbito la manodopera delle TNT, non avrebbe più bisogno di 315 addetti a mansioni operative, considerati ormai come inutili «costi ed inefficienze produttive».

Il Sinlai – Sindacato Nazionale Lavoratori Italiani, che da sempre denuncia lo scandalo dello strapotere delle Multinazionali – le quali, approfittando della debolezza dei governi liberali, detengono di fatto un potere assoluto sui lavoratori che esercitano in modo spregiudicato – ha ritenuto inammissibile tale atto di prevaricazione ed ha deciso di inviare una missiva all’azienda.

 

“Spett.le Azienda,
all’Att.ne
dell’Amministratore delegato
del Direttore del Personale
del Responsabile delle Relazioni industriali

Abbiamo appreso con rammarico del piano di ristrutturazione di codesta azienda, che prevede il licenziamento collettivo di 315 lavoratori, senza alcuna possibilità di prendere in considerazione misure alternative, che, a vostro dire, impedirebbero il perseguimento dell’efficienza produttiva.

Tralasciando le modalità ignominiose con le quali la comunicazione di tali licenziamenti è avvenuta, essendo stata recapitata per mezzo di una email – come a voler ribadire il cinismo con cui i lavoratori vengono considerati numeri e non persone – la presente ha la funzione di deplorare fermamente il vostro operato, alla luce di una serie di considerazioni.

Innanzitutto, il volume d’affari della FEDEX è in crescita costante ed esponenziale, quindi non avete nessuna reale esigenza di tagliare il personale, se non quella di massimizzare il profitto aziendale a danno dei vostri stessi lavoratori, i quali per un’impresa dovrebbero rappresentare una risorsa e non invece una zavorra. È per questo che la FEDEX rappresenta l’emblema del peggior capitalismo multinazionale, quello cioè di chi sfrutta la manodopera per arricchirsi a scapito delle categorie più deboli.

Con poche righe, infatti, avete appena decretato la condanna di oltre 300 famiglie, che nel lavoro vedono, al contrario di voi, una fonte nobile di sostentamento del focolare; e lo avete fatto abusando di un potere che trascende il settore economico e di cui vi arrogate la titolarità quotidianamente, facendo leva sulla debolezza dei vari governi che predicano il liberismo e la non ingerenza statale nel mercato, lasciandone il controllo esclusivamente nelle vostre mani.

Ciò premesso, ci ergiamo a difensori dei diritti e delle spettanze di tutti i lavoratori che sono appena stati licenziati dalla FEDEX e annunciamo di essere pronti a sostenerli in qualsivoglia azione riterranno utile, ivi comprese le contestazioni più dure, al fine esclusivo di tutelarne il posto di lavoro”.

Segreteria Nazionale Sinlai

Redazione

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