Giustizia, Magistratura Onoraria: AIGA presenterà proposta riforma al futuro Ministro

“Il 31 luglio 2017 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo 116/2017 sulla riforma della magistratura onoraria. Numerosi sono i profili che direttamente interessano gli avvocati e, in particolare, la riorganizzazione dell’ufficio del giudice di pace che, secondo il testo di legge, muterà la denominazione in “giudice onorario di pace”, anche alla luce dell’incremento di competenze che il legislatore ha inteso affidargli. La riforma prevede, tra le tra altre cose, che il Giudice Onorario di Pace che venga assegnato all’ufficio per il processo potrà decidere le controversie di valore non superiore a 50.000,00 euro, i sinistri di valore fino a 100.000,00 e i pignoramenti presso terzi per valori non superiori a 50.000,00 euro, nonché tutte le cause in materia condominiale, indipendentemente dal loro valore (art. 10, comma 12 lett. d, f). Assistiamo così alla perdita della funzione originaria del Giudice di Pace, inizialmente pensato come magistrato onorario assegnatario di affari di modesto valore”. Lo dichiara l’Avv. Daniele Solinas, Dipartimento AIGA Organizzazione Giudiziaria.

“La riforma oggi pensata presenta varie criticità e, in primo luogo, quella relativa all’impegno richiesto che non potrà mai essere superiore a due giorni la settimana, comprensivo sia dell’attività di udienza che dell’attività extra udienza (art. 1 comma 3). Il paradosso di tale disposizione è che il magistrato onorario debba concentrare tutto il proprio impegno in due giorni di lavoro, per le udienze, il loro studio, la stesura delle sentenze e dei decreti ingiuntivi. Si tratta evidentemente di una finzione normativa perché si sa bene oggi che la macchina della giustizia funziona grazie soprattutto alla magistratura onoraria, il cui impegno non è certamente limitato a sedici ore di lavoro settimanale circa. Ne conseguirà un considerevole allungamento dei tempi di definizione dei contenziosi, essendo ridotto in modo ragguardevole il tempo che i magistrati onorari potranno dedicare alle cause a loro affidate. Assistiamo, sotto un altro profilo, a un incremento di competenze delle nuove figure dei Giudici Onorari di Pace senza che venga fornita garanzia che i soggetti incaricati avranno quella preparazione richiesta dalle materie loro devolute, e soprattutto che siano dotati degli strumenti necessari perché siano mantenuti gli obiettivi raggiunti oggi con l’informatizzazione della giustizia nei Tribunali e nelle Corti d’Appello. A tutt’oggi non risulta, infatti, che il processo civile telematico sia in funzione presso i giudici di pace, né giungono segnali dal Ministero circa la sua introduzione nell’arco di poco tempo. Questo è un argomento sul quale già nel corso del 2017 AIGA fece sentire la propria voce. È passato un anno e la situazione è rimasta invariata. Stiamo, dunque, assistendo al consolidamento di una giustizia a doppio binario: “l’alta velocità” delle sezioni speciali dedicate a talune problematiche individuate con criteri di preferenza non giuridici (ne è un caso il Tribunale delle Imprese), dall’altro il “regionale lento” e tecnicamente depauperato della Giustizia onoraria, riservato a posizioni giuridiche che, seppure riconosciute primarie a livello costituzionale, sono di fatto penalizzate nella pratica organizzativa per esigenze di natura non giuridica. L’impegno di AIGA non è solamente quello di individuare le criticità di una riforma che, prima della sua entrata in vigore, dovrà necessariamente essere modificata in alcune sue parti e relative ai soggetti che verranno coinvolti, agli strumenti di cui dovranno essere dotati, alle risorse che il Ministero non potrà non mettere a disposizione. Una seria riforma della magistratura onoraria deve infatti investire tre temi fondamentali: (1) un’adeguata formazione dei soggetti chiamati a rivestire il ruolo di magistrati onorari, (2) l’adozione di strumenti tecnici indispensabili per la gestione della varie fasi del processo e, quindi, l’introduzione del processo civile telematico, (3) la predisposizione di risorse che consentano ai magistrati onorari di non ritenere limitate a due giorni la settimana le ore da dedicare alla funzione giurisdizionale, a pena di volerne svilire il rilievo costituzionale. AIGA si impegnerà a predisporre un documento da sottoporre al futuro Ministro della Giustizia e che conterrà una proposta di riforma della magistratura onoraria”.

Redazione

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