Italiani e salute dentale: se il dentista continua a costare troppo

Un importante biglietto da visita, una freccia in più al nostro arco per affrontare con fiducia ed ottimismo tutte le sfide ed un segno evidente di buona salute: dietro ad un sorriso smagliante c’è molto di più di un semplice vezzo estetico.

Il benessere dei denti si ripercuote a catena su quello dell’intero organismo: una buona occlusione facilita la masticazione migliorando l’intero processo digestivo e di assimilazione dei nutrienti e, secondo numerose evidenze scientifiche accumulatesi negli anni, favorisce anche una migliore qualità della vita, prevenendo l’insorgenza di varie patologie croniche, dall’emicrania alla cervicale, passando persino per alcuni difetti di postura.

La prevenzione, poi, è l’indispensabile arma che permette di prendere per tempo e contrastare patologie più o meno gravi, dalle carie al recesso gengivale, garantendo così la conservazione della dentizione naturale ed evitando condizioni dolorose e pericolose come ascessi e persino neoplasie del cavo orale.

La branca medica dell’odontoiatria ha fatto passi da gigante negli ultimi anni e oggi le metodologie di intervento sono sempre meno invasive e dolorose. Basti pensare che persino operazioni complesse, come il posizionamento degli impianti dentali, oggi sono diventati interventi di routine, che assicurano risultati durevoli nel tempo e perfetti dal punto di vista funzionale ed estetico.

Persino le terapie ortodontiche, come il sempre temutissimo “apparecchio fisso”, incubo di giovani e meno giovani affetti da problemi di malocclusione, si avvantaggiano sempre più spesso di soluzioni microinvasive, poco visibili e dai costi accessibili.

La sanità italiana vanta un numero importante di odontoiatri specializzati proprio nelle particolari branche dell’ortodonzia linguale e prechirurgica (qui per le definizioni), ovvero le modalità di intervento relative alle terapie basate sul posizionamento di impianti ortodontici che agiscono sulla parte interna delle arcate dentali e quelle ben più complesse che predispongono la dentizione del paziente a successivi interventi maxillo-facciali.

Nonostante i tanti primati vantati dalla sanità italiana nel campo delle cure dentali, il rapporto degli italiani con la salute del proprio sorriso continua ad essere tutt’altro che positivo.

Negli anni clou della recente crisi economica, tra le tante voci di spesa che le famiglie italiane sono state costrette a tagliare spiccano proprio quelle relative alle cure dentistiche.

Stando ai dati ufficiali riportati dall’Istat, dal 2005 al 2013, il numero degli italiani recatisi almeno una volta dal dentista (anche per una semplice visita di controllo) calava da un già poco soddisfacente 39,3% ad un ancor più preoccupante 37,9%, un dato che già di per sé denuncia la chiara esistenza di un problema.

A riprova del peggioramento dell’attenzione degli italiani nei confronti della propria salute dentale c’è poi il fatto che, nel 2005, era solo il 49,3% dei pazienti a sottoporsi ad un unico controllo nell’arco dell’anno, mentre nel 2013 la quota era salita al 70,7%. Come a dire che solo 1 paziente su 3 era realmente impegnato in una terapia prolungata nel tempo.

A testimoniare il trend poco confortante registrato dal settore e a confermare i dati di cui sopra è anche l’altra campana, ovvero quella degli studi dentistici e degli specialisti che nel corso del medesimo periodo hanno registrato un netto calo delle affluenze e, ovviamente, anche degli introiti.

Come sempre accade nei periodi di crisi, a beneficiare della situazione sono state le figure che operano nell’illegalità: secondo le ultime stime, in Italia sarebbero attivi ben 15mila falsi dentisti, ovvero personaggi che si spacciano per medici iscritti all’albo, ma che in realtà, spesso, non sono nemmeno in possesso di una laurea.

Parallelamente, gli anni della crisi sono anche stati caratterizzati dal boom del fenomeno del “turismo dentistico”: numerosi, infatti, sono stati gli italiani recatisi in paesi come la Croazia, per approfittare delle cure a buon mercato offerte dagli studi dentistici locali.

Anche in questo caso, purtroppo, dietro a prezzi vantaggiosi e offerte promozionali, non di rado, si nascondono cliniche tutto fuorché affidabili, gestite da falsi professionisti oppure capaci di proporre prezzi concorrenziali grazie al ricorso a materiali di scarsa qualità o non a norma.

Un sondaggio di qualche anno fa rivelava che tra i pazienti italiani che si erano sottoposti a cure dentistiche all’estero, 1 su 2 non avrebbe ripetuto la sua scelta, deluso da trattamenti inefficaci o, addirittura, alle prese con le conseguenze di terapie gestite malamente.

Il sistema sanitario italiano attraversa una fase non semplice: all’annoso problema dell’insufficienza dei fondi, si associa ormai quello della carenza del personale e dei sempre più gravi deficit delle strutture ospedaliere. Tuttavia, appare evidente la necessità di campagne di sensibilizzazione sull’importanza della salute dentale e di iniziative volte ad aumentare le possibilità di accesso alle cure dentistiche.

Per tutte le ultime notizie sui programmi di prevenzione nazionali, è possibile consultare il portale ANDI – Associazione Nazionale Dentisti Italiani.

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Redazione

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