Napoli. Aeroporti campani, Viglione: “Sicurezza e lavoro a rischio con piano industriale Enav”

“Il nuovo piano industriale di Enav rischia di produrre effetti devastanti in tema di sviluppo degli scali aeroportuali campani, oltre che sul futuro occupazionale degli operatori dei servizi di controllo, con conseguenze anche sulla sicurezza del traffico aereo. Lo spostamento del servizio di controllo a medio raggio presso il Centro di Controllo a lungo raggio di Roma, produrrà un ridimensionamento di circa il 40% del personale della Torre di Controllo e della Sala Radar di Napoli. Personale già sotto organico e che oggi annovera appena 42 unità. Con il controllo da remoto effettuato dalla sede di Roma, verranno meno sinergia e tempestività di intervento che oggi rendono efficace l’azione dei controllori della sede di Napoli sia per il traffico dello scalo di Capodichino sia per quello di Salerno. Il rischio di perdere la qualità del servizio comporterà un riverbero sui progetti di rilancio dell’aeroporto di Napoli, che nel 2017 ha calcolato oltre 75mila movimenti commerciali e che punta a raggiungere nei prossimi tre anni, secondo le previsioni di Gesac, 90mila movimenti annui. La delocalizzazione del personale e il calo fisiologico della qualità dell’attività di controllo comporteranno ritardi e disservizi a fronte dei quali compagnie internazionali potrebbero anche prevedere di escludere Napoli tra le loro rotte”. E’ quanto denunciato dal Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale attraverso un’interrogazione a prima firma del consigliere Vincenzo Viglione e sottoscritta dai consiglieri Saiello e Malerba.

“Chiediamo alla Regione di mettere in atto iniziative e adottare provvedimenti, per quanto di propria competenza, per salvaguardare i livelli occupazionali, anche in considerazione delle conseguenze che potrebbero derivarne in tema di sicurezza e rilancio del comparto. Come Movimento 5 Stelle siamo pronti a sostenere, in tutte le sedi, proposte di rilancio degli aeroporti di Napoli e Salerno che non incidano sui livelli occupazionali, tese dunque a frenare l’emorragia dei nostri professionisti del settore, e che puntino ad ottimizzare la qualità dei servizi offerti”.

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Redazione

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