Palermo. Mezzo polmone asportato ad un uomo per un errore medico

Vincenzo è il nome di un uomo di Palermo che negli ultimi giorni sta raccontando in vari programmi televisivi gli avvenimenti che circa un anno e mezzo fa lo hanno coinvolto in un grave caso di malasanità. Il sessantunenne è stato infatti vittima non molto tempo fa di un terribile errore medico che lo ha condotto per un lungo periodo in una condizione fisica e psichica molto delicata a causa della grande sofferenza che è stato costretto a provare. Dopo una serie di analisi effettuate l’uomo ha purtroppo ricevuto dai medici una diagnosi con dei risultati particolarmente negativi che lasciavano emergere una condizione fisica a dir poco drammatica. Dall’esito degli esami tutto lasciava presupporre che Vincenzo fosse affetto da una malattia molto grave; i medici erano convinti che egli avesse un tumore maligno per il quale era necessario effettuate un intervento chirurgico per asportargli mezzo polmone. Dopo l’intervento l’uomo e i suoi familiari credevano che tutto ormai fosse risolto, ma da lì a poco hanno compreso che in realtà quella parte di polmone considerata malata era sana e che quindi l’operazione era stata svolta in base ad una diagnosi completamente errata.

L’uomo aveva intuito ciò durante il periodo delle analisi e più volte aveva sostenuto che probabilmente non si trattava di una malattia grave quanto quella emersa dagli accertamenti sul caso, ma di un semplice nodulo che si porta dietro da quando aveva solo dieci anni, ma per qualche strana ragione i medici hanno continuato a sostenere la proprio tesi con estrema convinzione per molto tempo tanto che l’uomo profondamente impaurito non ha avuto la forza di reagire in modo contrario. Questa è la storia traumatica che lo ha colpito e che lo ha costretto ovviamente a denunciare tre medici dell’Ismett di Palermo che ad oggi sono ritenuti responsabili della vicenda. Attualmente Vincenzo sta attendendo l’esito dell’inchiesta e chiede giustizia ad un anno e mezzo di distanza da quei momenti, data la mancanza di notizie certe sull’accaduto. L’uomo vuole scoprire la verità sul caso e non unicamente per l’intervento immotivato che ha subito per volere dei medici, ma soprattutto per le problematiche psicologiche che quella situazione gli ha provocato. L’uomo dal momento della scoperta della presunta malattia ha in effetti cominciato a temere per la sua vita, credendo di essere ormai vicino alla morte fino a giungere in una condizione di disperazione tale da scegliere addirittura la bara per evitare di dare un peso e un ulteriore dolore ai figli in seguito al suo decesso. Tutto ciò lo ha reso fragile, lo ha traumatizzato da ogni punto di vista tanto che l’uomo ha dichiarato: “sto imparando a vivere con questa menomazione ma il problema più grosso ce l’ho nella mia testa, a distanza di un anno e mezzo io rivivo la mia operazione”. Ciò che tutti sperano per lui è che riesca a definire nel minor tempo possibile la verità per ricevere finalmente quella giustizia che potrebbe in qualche modo arginare il dolore provato e farlo ricominciare a vivere come prima che questo grande incubo diventasse reale.

Filomena Iuliano

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Redazione

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