Roma. Fondazione Finanza Etica azionista critico all’assemblea di Acea

La Fondazione Finanza Etica (FFE) partecipa oggi per la seconda volta all’assemblea degli azionisti di Acea, la multiutility controllata dal Comune di Roma e dai gruppi Caltagirone e Suez, che gestisce servizi idrici, elettrici e il trattamento dei rifiuti.

«Siamo presenti come azionisti critici in collaborazione con il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e le rete europea di investitori istituzionali SfC – Shareholders for Change», spiega Andrea Baranes, presidente di FFE, che interviene sul primo punto all’ordine del giorno (approvazione del bilancio). Gli azionisti critici si concentreranno in particolare sulla controllata Acea Ato 2, che gestisce i servizi idrici a Roma e in altri 110 comuni.

«La scorsa estate nell’Ato 2 del Lazio si è verificata una grave crisi idrica, dovuta anche alla notevole dispersione della rete Acea, pari al 45% del totale nel comune di Roma. Chiediamo alla società di spiegarci se intenderà utilizzare gli utili societari per finanziare i necessari interventi sulla rete, come richiesto dalla conferenza dei sindaci. Finora, infatti, gli investimenti sono stati assolutamente inadeguati. Al primo posto sono stati messi i profitti per gli azionisti». Un tema, questo, che sarà ripreso anche dal Forum dei Movimenti per l’Acqua, che lamenta una carenza di investimenti in Acea Ato 2 per oltre 370 milioni di euro dal 2012 al 2015, mentre negli stessi anni è stato distribuito agli azionisti il 93% degli utili.

Nel novembre del 2017, i rappresentanti di Fondazione Finanza Etica si sono incontrati a Roma con il presidente di Acea, Luca Lanzalone. «Dopo l’incontro sono rimaste aperte molte domande a cui la società non ha mai risposto. La lettera che abbiamo inviato a dicembre è stata semplicemente ignorata. Ripeteremo le domande in assemblea. Ci interessa sapere, in particolare, se gli azionisti privati stiano facendo attività di trading sui titoli della società. La quotazione in borsa della società non ha senso se aiuta solo la speculazione», spiega Andrea Baranes.

Fondazione Finanza Etica.

La Fondazione Finanza Etica è stata creata a Padova nel 2003. Fa parte del Sistema Banca Etica (www.bancaetica.it) e ha come obiettivo la promozione di reti di nuove economie sostenibili e di una nuova cultura economica e finanziaria al servizio della società e dell’ambiente.

Nel 2007 FFE ha acquistato un numero simbolico di azioni di Enel ed Eni per «portare la voce della società civile e dei movimenti del Sud del mondo nelle assemblee delle più importanti società italiane» e per «promuovere il ruolo dei piccoli azionisti e il loro contributo alla vita delle imprese». Nel 2016 sono state acquistate anche azioni di Finmeccanica, nel 2017 di Acea e nel 2018 di Generali e Rheinmetall. Le iniziative di azionariato critico della Fondazione sono sostenute da Re:Common, Global Witness, Rete Disarmo e dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.

SfC – Shareholders for Change.

SfC – Shareholders for Change (“Azionisti per il Cambiamento”) è una rete di investitori istituzionali europei che, in qualità di azionisti, svolgono attività di dialogo con le imprese al fine di influenzare e sollecitare buone pratiche e comportamenti sostenibili e responsabili nel medio-lungo periodo. Nata a Milano nel dicembre del 2017, su iniziativa del Gruppo Banca Popolare Etica, ha sette soci fondatori per un totale di circa 22 miliardi di euro di asset gestiti: Bank für Kirche und Caritas eG (Germania), Ecofi Investissements, Groupe Crédit Coopératif (Francia), Etica Sgr, Gruppo Banca Etica (Italia), fair-finance Vorsorgekasse (Austria), Fondazione Finanza Etica (Italia), Fundacion Fiare (Spagna), Meeschaert Asset Management (Francia).

Nel corso del 2018, SfC organizzerà azioni congiunte alle assemblee di Generali, Acea, Leonardo-Finmeccanica, Eni, Enel, Rheinmetall (Germania) ed Engie (Francia).

Redazione

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