Salerno. Saiello: “De Luca toglie il figlio indagato e piazza consulente condannato”
“Condannati e promossi. E’ il paradossale destino della folta schiera di giannizzeri di Vincenzo De Luca, che con lui hanno condiviso le conseguenze della mannaia della giustizia, per questo puntualmente premiati a suon di prestigiose poltrone. Condannato in Appello dalla Procura della Corte dei Conti, il consigliere del governatore Franco Alfieri, grazie ai buoni uffici del suo mentore, ha dapprima ottenuto una candidatura alla Camera nel collegio di Agropoli, per poi rientrare a Palazzo Santa Lucia dal portone principale a bruciante sconfitta acquisita. Destino che accomuna Alfieri al neo assessore al Bilancio al Comune di Salerno, Luigi Carmelo Della Greca, fresco di condanna per mano della magistratura contabile, a conclusione del processo d’appello per la nomina di Felice Marotta a vicesegretario comunale senza averne i titoli. Fino a stamattina consulente di De Luca, all’epoca dei fatti contestati Della Greca era dirigente del Comune di Salerno. Nell’elenco dei condannati, Della Greca è in buona compagnia dell’attuale vicesindaco Eva Avossa, dell’assessore Mimmo De Maio, del presidente della Commissione regionale Bilancio Franco Picarone e del papabile assessore regionale al Turismo Enzo Maraio. Condannati per danno erariale e legittimati a maneggiare denaro pubblico”. E’ quanto denuncia il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale Gennaro Saiello.
“Da quando De Luca amministra questa Regione – sottolinea Saiello -, tra Palazzo Santa Lucia e Palazzo di Città a Salerno c’è una sorta di tornello. Chi esce da una delle due sedi istituzionali, entra automaticamente nell’altra. Con la Regione Campania che continua ad essere una diramazione diretta di Salerno. Comune che De Luca non ha mai smesso di amministrare grazie ad un sindaco eterodiretto a cui aveva già imposto la nomina ad assessore del figlio Roberto, legittimandolo addirittura a trattare gare per lo smaltimento di ecoballe per conto del papà”.