Salute regioni italiane, Ronghi: “Al Sud si muore di più: colpa ‘mala politica’”
“Non solo sul piano economico e sociale, ma anche sul piano del diritto alla salute e alla vita, l’Italia è duale, con le regioni settentrionali dove la prevenzione funziona e la salute è garantita, ed il Sud, dove si registrano percentuali di mortalità per cancro e altre malattie che vanno dal 5 al 28%, con la Campania che è in testa alla terribile delle classifica delle Regioni dove si muore di più e prima”. E’ quanto afferma il Segretario federale di “Sud Protagonista”, Salvatore Ronghi, commentando i dati resi noti dall’Osservatorio nazionale sulla salute delle Regioni italiane.
“La mortalità precoce che colpisce le Regioni del Sud, e particolarmente la Campania, ha precisi responsabili: i Governi centrali, che si sono succeduti negli ultimi trent’anni, che hanno sottratto AL Mezzogiorno le risorse del fondo sanitario nazionale al Sud, lasciando vigenti criteri di ripartizione penalizzanti per i nostri territori; i Governi regionali che non hanno saputo imporre la modifica di quei criteri e che non hanno saputo gestire l’organizzazione sanitaria in maniera ottimale, utilizzando, invece, la sanità a scopi clientelari. Da qui, la valanga di disfunzioni amministrative ed organizzative che rendono difficile la prevenzione e che vanificano anche l’enorme sforzo che, quotidianamente, viene fatto dagli ottimi medici ed infermieri che operano nelle strutture sanitarie del Sud e della Campania” – sottolinea Ronghi, per il quale, dunque, “la ‘mala-politica’ e l’incapacità di gestione sono responsabili di quello che è un vero e proprio disastro sanitario e sociale”.
“Di fronte a questi dati allarmanti – conclude Ronghi – il Presidente della Regione Campania e commissario ad acta De Luca e i manager della sanità dovrebbero ritrovare un forte senso etico non solo per garantire ai campani il diritto alla salute, ma anche per rendere giustizia alle grandi eccellenze sanitarie e chirurgiche che abbiamo in Campania e che ci vengono riconosciute nel mondo”.