Valle dell’Irno. Un corner dei centri per l’impiego: la proposta del PSI

La delocalizzazione e la chiusura dei Centri per l’Impiego nella Valle dell’Irno stanno creando non poche difficoltà ai cittadini in cerca di occupazione. Ad oggi i nove comuni che insistono sul territorio (Baronissi, Bracigliano, Calvanico, Castel San Giorgio, Roccapiemonte, Fisciano, Mercato S. Severino, Siano e Pellezzano) e che contano 100mila abitanti sono serviti dal solo sportello attivo a Mercato San Severino e per la precisione nella frazione Carifi, in via Ciorani. L’orario di apertura al pubblico è dalle 8.45 alle 13, tutti i giorni dal lunedì al venerdì.

Partendo da questa difficile situazione, il Coordinamento PSI della Valle dell’Irno ha deciso di scendere in campo lanciando alla Provincia ed ai Comuni interessati una proposta di rete: allestire all’interno dei singoli Comuni un corner del Centro per l’Impiego.

Marco Perozziello, che dallo scorso anno è alla guida del Coordinamento del Partito Socialista della Valle dell’Irno, ha le idee chiare in merito: “In questo modo si risponderebbe a due esigenze: da un parte la Provincia potrebbe rispettare la necessaria spending review perché andremmo a realizzare una postazione all’interno dei locali comunali con un evidente taglio delle spese;  dall’altra i Comuni risponderebbero alle richieste dei cittadini promuovendo azioni vere a sostegno dell’occupazione. I cittadini potrebbero facilmente raggiungere gli sportelli. Inoltre, si creerebbe un accesso agevolato anche per gli utenti con difficoltà motoria e/o di trasporto. È necessario sensibilizzare imprenditori e amministratori nel favorire politiche propedeutiche all’occupazione e alla creazione dei nuovi modelli di lavoro relativi alle energie rinnovabili o alle nanotecnologie. Rispettiamo le iniziative e lo sforzo dei sindaci dei Comuni interessati dal declassamento del centro per l’impiego, ma non possiamo accettare politicamente come Coordinamento Psi della Valle dell’Irno l’indifferenza degli enti comunali nei confronti di una negazione alla ricerca di opportunità lavorative”.

Diversi statuti delle principali città italiane stabiliscono tra gli obiettivi da perseguire quello di promuovere delle azioni che vadano a sostenere lo sviluppo imprenditoriale o il livello occupazionale di specifiche categorie deboli, come i giovani o i disabili. Altri statuti inseriscono tra le finalità dei Comuni quella di favorire l’accrescimento delle capacità professionali, ai fini lavorativi, oppure di realizzare misure a favore delle pari opportunità sul lavoro tra uomo e donna.

Redazione

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