Aversa. I bambini dell’UNICEF presentano al Cimarosa il «Processo a Pinocchio»
Sarà presentato sabato mattina, 19 maggio, al Teatro Cimarosa di Aversa (a partire dalle ore 10) «Processo a Pinocchio» il progetto, condensato in un volume a cura di Emilia Narciso, presidente del Comitato UNICEF Caserta ed edito da Rogiosi, vuol far riflettere i bambini e gli adolescenti sull’attuazione del diritto allo studio, al gioco, al lavoro e su quali siano le responsabilità degli adulti cui è affidata la loro cura.
Al centro della narrazione del Processo c’è il «viaggio» che ogni essere umano compie verso l’età adulta, ma soprattutto c’è la difficoltà di un bambino ad essere bambino tra le mille difficoltà che la nostra società pone ai più piccoli.
E saranno proprio i bambini a portare in scena, sul palco del prestigioso Cimarosa, il Processo al personaggio ideato dalla penna di Collodi.
Un «processo» che avrà come supervisori d’eccezione il presidente del Tribunale di Napoli Nord Elisabetta Garzo, che del volume ha curato la prefazione, e il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho.
Davanti a una platea composta dal questore di Caserta Antonio Borrelli, dal comandante dei Vigili del fuoco di Caserta Luciano Buonpane, dal generale di Divisione Antonio Vittiglio insieme agli uomini della Brigata Garibaldi, dal direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale Luisa Franzese, dal sindaco di Caserta Carlo Marino, Laura Simonetti dell’Ufficio Scuola di UNICEF Italia e Margherita Dini Ciacci, presidente regionale di UNICEF, i bambini consegneranno un martelletto a Raffaele Ruberto, prefetto di Caserta, affidandogli il compito di sorvegliare sul rispetto dei diritti all’infanzia.
Il libro è un simpatico invito alla riflessione, su quella che è la condizione dell’infanzia e dell’adolescenza che nel mondo dominato dall’imperativo “qui e ora” spesso dimentica che la crescita di un bambino, per quanto affascinante, troppe volte, si trasforma in un viaggio problematico e doloroso.
Il «Processo a Pinocchio» è un libro ‘aperto’, un percorso che comincia e che deve necessariamente essere arricchito da tante nuove esperienze e contributi delle Scuole, delle Comunità, delle Associazioni, delle Istituzioni e di quanti credono nella bellezza dei percorsi fatti insieme.