Caserta. truffe on line: ‘vendeva e non spediva ‘orologi e biglietti
l Carabinieri della Stazione di Caserta, all’esito di una attività d’indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere,, emessa dal GIP del locale Tribunale, nei confronti di MANFREDONIA Antonio cl. 82, indagato per aver commesso quindici truffe cd. “online”, reati previsti e puniti dagli artt. art. 640 cpv. n. 2 bis, con riferimento all’art. 61 n. 5 c.p, consumate tra il 2014 ed il 2017, con un profitto illecito di Euro 1.750.
I numerosi episodi di truffa on line o via internet contestati – perpetrati in modo seriale, seguendo uno schema collaudato e ai danni di vittime residenti nella totalità del territorio nazionale – prendevano le mosse dall’inserzione, da parte dell’indagato, di offerte ingannevoli rivolte al pubblico, attuate sfruttando alcuni siti di e-commerce.
In particolare, il Manfredonia, dopo aver inserito su noti e specializzati portali internet (come www.subito.it; www,iltrovatreni.it, www.shpock.com) diversi annunci di vendita di orologi o di biglietti ferroviari, perfezionava la transazione on line di tali beni incassando somme di denaro che gli venivano accreditate su carte prepagate – o su un conto corrente – i cui numeri egli forniva ai soggetti che rispondevano all’annuncio, non provvedendo successivamente alla consegna agli acquirenti dei beni oggetto della vendita e rendendosi irreperibile.
In relazione ai diversi episodi, in seguito alle denunce sporte dalle singole persone offese, sono sorti altrettanti procedimenti penali, poi trasmessi a questo Ufficio per ragioni di competenza territoriale.
All’esito di ulteriori indagini si e addivenuti all’identificazione dell’indagato quale autore delle molteplici truffe denunciate.
Lo schema truffaldino risultava particolarmente efficace, in quanto, l’indagato approfittando della distanza tra la propria posizione e il luogo in cui si trovava la persona offesa e, quindi, “schermando” la propria identità – condotte conseguentemente aggravate dallo sfruttamento delle condizioni di minorata difesa… della vittima -, dopo aver concluso le singole transazioni e ricevuto il corrispettivo dei beni offerti in vendita on line, si rendeva irreperibile ai successivi tentativi da parte degli acquirenti truffati di entrare in contatto con lui, così
sottraendosi agevolmente alle conseguenze delle proprie condotte.