Caso Vincenzo Ruggiero, chiuse indagini. Procura Napoli Nord: ‘Omicidio premeditato’
Si sono chiuse dopo 11 mesi, le indagine della Procura di Napoli Nord – Aversa sull’omicidio di Vincenzo Ruggiero, il 25enne di Parete, ammazzato in un appartamento di Aversa in via Boccaccio.
L’omicidio premeditato, come stabilito dai magistrati di Aversa, è scaturito dalla gelosia di Ciro Guarete, 36enne di Giugliano, che ha ammazzato Vincenzo con un colpo di pistole e successivamente avrebbe fatto a pezzi il corpo, sotterrato, almeno in parte, in un garage di Ponticelli. Oltre a Guarente, è finito sotto accusa anche Francesco De Turris, 52enne di Giugliano, reo di aver ceduto la pistola al Guarente per commettere l’omicidio.
Il fulcro principale della storia è, Heven Grimaldi, la trans polacca fidanzata da anni proprio col Guarente. Heven aveva ospitato Vincenzo a casa sua (leggi qui). Guarente non sopportava la convivenza tra il Ruggiero e la Grimaldi.
Oltre all’accusa di omicidio premeditato, c’è anche quella di vilipendio di cadavere poiché la testa ancora non è stata trovata. «Prima due colpi dall’alto verso il basso e poi un terzo colpo sulla schiena. Contemporaneamente all’esplosione dei colpi d’arma da fuoco, – viene scritto nel capo di imputazione -, Guarente aveva assoldato una persona che facesse esplodere fuochi d’artificio fuori dalla casa di Aversa per non destare sospetti. Ha tagliato il corpo a metà con un’ascia, ha amputato l’arto superiore destro, alcune dita della mano sinistra. Ha praticato un profondo taglio lungo lo sterno in senso longitudinale per riempirlo di acido così da corrodere gli organi».
Probabilmente nei prossimi giorni, la Procura dovrebbe restituire la salma di Vincenzo (ancora nelle celle dell’istituto di medicina legale) alla mamma, quest’ultima da mesi chiedeva la possibilità di dare una degna sepoltura di quel figlio ucciso barbaramente.