Crisi Carrefour, Sinlai: “Per le multinazionali, l’Italia è un paese terzomondista da spolpare”
Poche settimane sono passate da quando la Fedex, colosso americano dei trasporti in forte crescita economica aveva annunciato il licenziamento di oltre 300 lavoratori per motivi puramente opportunistici. Questa volta è il turno di Carrefour, multinazionale della grande distribuzione alimentare, anch’essa in espansione, che ha annunciato di chiudere un importante punto vendita, quello sito nel polo industriale casertano di Marcianise.
La storia si ripete puntualmente: l’azienda arriva, impianta uno stabilimento enorme, desertifica il mercato schiacciando la concorrenza locale, sfrutta fino all’osso i lavoratori disponibili a turni massacranti; infine, quando decide di aver spolpato abbastanza la comunità, chiude baracca e burattini e se ne va, lasciando dietro di sé una scia di povertà e desolazione produttiva.
Giustino D’Uva, dirigente nazionale del Sinlai – Sindacato Nazionale Lavoratori Italiani, non ci sta e dichiara: “Denunciamo da sempre il pericolo esiziale che il capitalismo incontrollato rappresenta per il Paese. La condotta di Carrefour costituisce la regola e non l’eccezione. Le grandi multinazionali usano l’Italia come una risorsa da spolpare per massimizzare i propri profitti; stanno sprofondando il Paese nel terzomondismo. Abbiamo il dovere di combatterle pervicacemente per tutelare i lavoratori, la cui dignità viene puntualmente calpestata da questi sciacalli e da uno stato imbelle sottomesso al grande capitale finanziario”