Italo Scialdone all’Orientale propone una nuova visione di Napoli

Italo Scialdone ritorna all’Univesita’ Orientale, ma questa volta non nel ruolo di studente, ma salendo in cattedra. Lo sceneggiatore del film Gatta Cenerentola è stato protagonista di uno degli incontri-lezione voluti e organizzati dal docente, regista, videomaker Francesco Giordano, nell’ambito del nuovo ciclo del Laboratorio di Produzioni Audiovisive Teatrali e Cinematografiche all’ Università l’Orientale di Napoli, entrato nel vivo con importanti risultati in termini di feedback degli allievi e scambio culturale che tale metodo determina.

Un appuntamento, aperto al pubblico e assai partecipato, molto atteso dagli studenti che stanno mostrando notevole interesse ad incontrare personalità artistiche e professionisti dell’audio-visivo di volta in volta proposti. L’ultimo in ordine di tempo, nella modalita’ di un seminario, ha voluto unire e mettere a confronto, in maniera diretta e interattiva con gli studenti, resi partecipi e coinvolti, competenti esperti del settore quali Franco Maione, attore, regista e sceneggiatore teatrale, Pino Sondelli, direttore della fotografia e regista, Vittorio Alberto Dublino, innovatore sociale, VFX film producer, insieme al prof. Giordano, che ha moderato e coordinato la lezione focalizzando l’aspetto della sceneggiatura del film Gatta Cenerentola, un piccolo capolavoro dell’animazione italiana, che ha sbancato con due premi David di Donatello. L’incontro si articola da subito come un dibattito con numerosi interventi e domande da parte degli studenti presenti.

Italo Scialdone racconta da subito la sua esperienza lavorativa di co-autore della sceneggiatura, ma anche modellatore e animatic, sottolineando come scrivere una sceneggiatura sia un lavoro lungo e certosino, che prevede numerosi momenti di revisione. Scialdone ha descritto l’evoluzione di un film, dal soggetto alla realizzazione tecnica: “tutto è basato su un lavoro di gruppo, la squadra nasce dall’incontro di diverse menti e questa unione sinergica ed empatica, unite al talento e alla competenza di ognuno, hanno permesso, attraverso il film Gatta Cenerentola, avanguardia dell’animazione in chiave futuristica e visionaria, di portare alla ribalta internazionale il cinema napoletano“. Una sceneggiatura quella di Italo Scialdone, che attualmente vive in Francia, priva di sbavature, che affronta I temi delle metropoli, dalla droga al riciclaggio, alla delinquenza, superando i classici stereotipi su Napoli.

La lettura, da parte di Franco Maione, del soggetto del film suscita interesse nell’animo degli studenti che da subito iniziano ad interloquire ponendo l’attenzione sulla visione di un film che unisce l’aspetto tecnologico dell’animazione a quello onirico. Ecco che emerge una città aperta ad una visione positiva, un messaggio forte rappresentato simbolicamente dalla nave.

L’intervento di Pino Sondelli mette in evidenza l’importanza, nello sviluppare un’idea di sceneggiatura anche dal punto di vista della fotografia, di saper scegliere il modo in cui rappresentarla, commisurato all’aspetto della diversità delle culture, portando agli studenti la sua esperienza fatta in India e suggerendo di dialogare con le persone del luogo, nel quale il film si dovrà rappresentare per afferrare l’anima di cio’ che si vuole raccontare.

Scialdone, visibilmente emozionato dal confronto con gli studenti, da cui viene stimolato, affronta poi l’argomento della scelta degli attori basato sullo sviluppo dei personaggi e sulle loro peculiarita’ specifiche, supportato delle considerazioni di Franco Maione, che incentra l’attenzione soprattutto sulla differenza degli aspetti tra il ruolo dell’attore nel teatro e nel cinema e sull’importanza sul palcoscenico della comunicazione non verbale, più vicina al cinema muto.

Da ex studente laureato all’Orientale, con una tesi sul film Guerre Stellari, lo sceneggiatore, agli studenti che vogliono avvicinarsi a questo mestiere, consiglia di insistere e non arrendersi alle prime difficoltà, ma soprattutto di non essere individualisti ma far si’ che sia una passione condivisa.

Infine Vittorio Dublino ha presentato il progetto “Napoliade”, che parte da un’attività di ricerca, nata proprio all’Università L’Orientale nel 1995, su quello che erano le componenti umanistiche nel campo della sociologia rispetto alle tecnologie emergenti. Attraverso un programma di ricerca applicata con il modello di Business Rebel Alliance, il progetto di ricerca ha portato a costituire ad Hollywood una società di effetti visivi digitali. La sua presenza a Napoli ha lo scopo di dimostrare che nella nostra città, grazie ad esperienze come quelle esposte nel laboratorio, si può fare il cinema ad altissimi livelli, incentrando l’attenzione su un business dell’audiovisivo, del cinema, che non si basi sulla possibilità di fare audience con una narrativa in chiave negativa, ma positiva, avvantaggiando il cineturismo e tutte le ricadute conseguenti in termini di marketing, indotto commerciale, lavoro e immagine.

Redazione

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