Maddaloni. Comunali, Ventrone: “In campo per un piano urbanistico a volumetria zero”
“A voler leggere i programmi degli altri candidati per capire quali sono le prospettive di sviluppo che si immaginano per la nostra città, sembra evidente a tutti che ci si è arresi ad una narrazione sbagliata e ingannevole. Si pensa a Maddaloni come una città potenzialmente autosufficiente e ricca di risorse inespresse. Questo è vero solo in piccolissima parte, ma la realtà ci dice che siamo un paese immerso in una provincia sempre più desertificata”. Lo dichiara Giovanni Ventrone, candidato al consiglio comunale di Maddaloni per il PD a sostegno di Campolattano sindaco.
“Lo sforzo della competizione con i paesi vicini, il mito dell’attrattività economica del territorio, non riesce a controbilanciare la tendenza alle migrazioni verso le grandi città e i grandi centri urbani. Abbiamo così, in questi anni, rinunciato ad un disegno di rivitalizzazione delle nostre comunità, innescando circoli viziosi. Non solo i nuovi imprenditori, attratti dalle opportunità della città, trovano ormai inutile investire nel rilancio delle province, ma i “paesani” si ritrovano anche privati di quei pochi privilegi che la vita di provincia fino a qualche tempo fa assicurava. Molti miei amici, ragazzi di Maddaloni, hanno preferito abbandonare la propria città perché non hanno trovato adeguate prospettive di lavoro. Gli altri miei amici, quelli che rimangono per scelta o per dovere, difficilmente sentono di appartenere ad una comunità che li tutela, che si preoccupa del loro futuro e del futuro della loro terra. Per questo mi sento di dover affrontare in prima fila la battaglia per un piano urbanistico che non sia semplicemente partecipato, ma che sappia distinguere l’interesse del privato da quello generale. Un piano urbanistico a volumetria zero significa dire davvero MAI PIÙ ad un metro di asfalto e cemento se non si pensa a risistemare e rivalutare l’esistente e soprattutto il centro storico. Discuteremo poi di come dare alla nostra comunità una funzione adeguata al flusso di interconnessioni che ci lega ai centri economici del resto della provincia. Ma se non cominciamo a darci delle priorità, rischieremo di ritrovarci in una città fantasma senza presente e senza futuro”.