Napoli. Infermiere ‘aggredito’ con un casco mentre prestava soccorso

“Ormai non passa giorno senza che arrivino notizie di aggressioni ai danni del personale sanitario che, ogni giorno, si impegna per salvare vite umane e dare le cure necessarie a chi ne ha bisogno”. Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, denunciando che “così come raccontato dall’associazione Nessuno tocchi Ippocrate c’è stata la trentanovesima aggressione dall’inizio dell’anno e questa volta le vittime sono i componenti dell’equipaggio di un’ambulanza arrivata in via Provinciale Santa Maria a Cubito, nei pressi dell’Hotel Bolero, per soccorrere i feriti in un incidente stradale”.

“Ad avere la peggio è stato un infermiere colpito con una testata sferrata con un casco che ha provocato una ferita per la quale sono stati necessari 7 punti di sutura” ha aggiunto Borrelli sottolineando che “la violenza s’è scatenata perché l’aggressore voleva che uno dei feriti venisse trasportato nell’ospedale che voleva lui e non in quello coordinato con la centrale operativa in base alle esigenze del ferito e alle disponibilità di posti”.

“Ormai non si può più far finta di niente e bisogna trovare soluzioni immediate come stanno provando a fare in Veneto dove hanno pensato di dotare il personale medico di fischietti per richiamare l’attenzione in caso di aggressione” ha aggiunto Borrelli per il quale “aggredire medici e infermieri sembra essere diventato una sorta di sport nazionale e la risposta potrebbe essere quella di installare, a bordo delle autoambulanze e negli ospedali telecamere di videosorveglianza per individuare e punire i responsabili delle aggressioni, e il riconoscimento di pubblico ufficiale per chi lavora nel mondo della sanità”.

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Redazione

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