Napoli. Sanità, stabilizzazioni al palo. MoPASS: “Precari pronti a scendere in piazza”

“Grande preoccupazione negli ultimi giorni fra i “Precari” della Sanità Campana aventi diritto alla stabilizzazione. Venerdì 26 maggio, si è svolto l’ultimo di una serie di vertici Regione-Sindacati per la risoluzione dell’annoso problema del precariato in sanità. Purtroppo anche questa volta un nulla di fatto con i precari pronti a protestare sotto Palazzo Santa Lucia.
Lavoratori che da circa un ventennio contribuiscono al mantenimento dei livelli esistenziali di assistenza finalmente avevano intravisto uno spiraglio di legittimazione col Decreto Madia e la forte volontà manifestata dal Governatore della Campania De Luca nel voler risolvere il problema”.

“Purtroppo i tecnici regionali incaricati sembrano viaggiare su binari differenti a quelli del Governatore. Da un lato lo stesso De Luca ha più volte dichiarato la sua ferrea volontà politica di concludere le procedure di stabilizzazione al 31/12/2018, dall’altro i tecnici che mostrano enormi difficoltà operative e di interpretazione della norma. L’ultimo vertice Regione-Sindacati che doveva essere quello conclusivo ha mostrato ulteriori novità e chiusure. Se per le P.IVA è sceso in campo a tutela il Governatore De Luca stesso, oggi sono addirittura in bilico i contratti flessibili e atipici per eccellenza quali quelli a progetto cosiddetti Co.co.pro. 15 octies ed i 15 septies. I precari in questione sono Dirigenti Medici che operano prevalentemente nell’aria critica (pronto soccorso, rianimazione, sale operatorie), ci sono Dirigenti Medici e Sanitari che lavorano nel settore della prevenzione oncologica con gli screening del Cancro del Colon-Retto, della Cervice Uterina, della mammella, Psicologi che lavorano alla prevenzione e l’individuazione delle disabilità, ancora Farmacisti, Biologi, Tecnici di laboratorio, Infermieri etc. Si tratta di figure professionali allo stremo delle loro forze che per anni hanno lavorato contrattualizzati direttamente con le Aziende Sanitarie (e non attraverso agenzie di lavoro) senza tutele pensionistiche né diritti di ferie, malattie, gravidanza e con stipendi dimezzati rispetto ai rispettivi colleghi subordinati. L’appello è pertanto ancora una volta al Governatore De Luca unico interlocutore che si è mostrato sensibile alle esigenze dei lavoratori della sanità, al fine di includere tutte le forme contrattuali flessibili che la legge prevede senza lasciare vittime sul campo”.

Redazione

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