(VIDEO) Il Sinlai sbarca ad Isernia: “lavoro prima agli italiani, sostegno alla piccola e media impresa”
Nella giornata di sabato 5 maggio si è tenuta, presso la sala gialla del palazzo della provincia di Isernia, la conferenza stampa di presentazione del SINLAI, il Sindacato Nazionale dei Lavoratori Italiani.
L’isernino Giustino D’Uva, dirigente nazionale, è intervenuto con un’analisi della situazione economica ed occupazionale italiana: «Oggi più che mai, in una situazione in cui la politica si è totalmente ritirata dalla scena economica del Paese, lasciando il mercato alla mercé del grande capitale finanziario, la necessità di un sindacato forte è sempre più impellente. Le multinazionali – continua D’Uva – dettano unilateralmente le condizioni cui i lavoratori sono costretti a sottostare; sfruttamento, contratti capestro e precariato sono all’ordine del giorno, con la connivenza assoluta di CGIL, CISL e UIL, che sfruttano le grandi aziende come fucine di tesserati. Per non parlare, poi, della sostituzione etnica degli italiani sul posto di lavoro, favorita da orde di immigrati che si riversano in massa in Italia e che rappresentano un’enorme quantità di manovalanza in nero ed a bassissimo costo».
D’Uva, infine, ha illustrato i punti cardine del programma del SINLAI: «lavoro prima agli italiani, sostegno alla piccola e media impresa, abolizione della legge Fornero e del Jobs Act, e la costituzione di organizzazioni di categoria che, in senso corporativo, vedano l’intervento diretto dello stato in funzione di mediatore tra le parti».
Alla conferenza era presente anche Leonardo Cabras, coordinatore del centro Italia di FN – Italia agli Italiani, movimento politico che supporta le attività del SINLAI.
«Il lavoro in Italia è ormai un miraggio, – ha dichiarato Cabras – la disoccupazione dilaga e le priorità della politica restano l’adozione per le coppie gay e l’accoglienza dei clandestini. Tutto ciò è inammissibile, perciò continueremo a dare manforte al SINLAI e a sostenere tutte le sue battaglie in difesa dei lavoratori italiani e dei loro diritti, vilipesi da anni di governi di sinistra tecnocratici e ed anti – italiani».