Velisti dispersi alle Azzorre, moglie: ‘Hanno azionato a mano l’allarme’

La fregata Alpino tenterà fino a domani di provare ad individuare i due velisti Aldo Revello e Antonio Voinea, dispersi dopo il naufragio della Bright nell’Atlantico. Lo ha confermato il comandante della nave Alpino, capitano Davide Da Pozzo, in collegamento con la portaerei Cavour che si trova a poche miglia da Civitavecchia per l’esercitazione Mare Aperto. In serata, ha spiegato Da Pozzo, giungerà anche una nave portoghese per fare le ricerche. L’elicottero dell’Alpino è già in volo nell’area di ricerca.

“Il collega Augusto Santos Silva mi ha appena confermato, al telefono, che il governo portoghese è determinato a proseguire le operazioni di ricerca in mare di Revello e Voinea. Siamo in contatto con i familiari. Grazie al Portogallo per l’amicizia dimostrata”, ha twittato il ministro degli Esteri, Angelino Alfano.

“L’ ‘epirb’ dell’imbarcazione (il dispositivo di allarme) non si aziona a contatto con l’acqua, ma manualmente. Questo significa che Aldo e Antonio hanno avuto il tempo di scendere sotto coperta e poi di risalire per lanciare la zattera di salvataggio”. Rosa Cilano, moglie di Aldo Revello, uno dei due skipper dispersi dal 2 maggio nell’Atlantico (l’altro è Antonio Voinea), ha verificato grazie all’aiuto di esperti e velisti questo dettaglio “importante”. “Se prima ero sicura al 90% che fossero su una zattera, adesso lo sono al 100%”, dice.

L’informazione è stata messa a disposizione delle autorità. L’azionamento dell’Epirb – acronimo che sta per Emergency position indicating radio beacons, in sostanza un trasmettitore radio che indica la posizione dell’imbarcazione in stato d’emergenza – insieme al lancio della zattera “non necessità più di 90 secondi” per due esperti come Revello e Voinea. “Abbiamo molte persone che ci stanno supportando e aiutando. C’è una petizione in corso per far proseguire le ricerche. Io non mollo”, aggiunge Cilano.

Aldo Revello, cinquantatreenne, skipper di professione da oltre 15 anni, era partito dalla Martinica il 7 aprile per riportare la barca a vela Bright alla Spezia, insieme al collega skipper e amico fraterno Antonio Voinea, romeno che aveva vissuto a lungo in Veneto ma che ora risiedeva a Fuerteventura nelle isole Canarie. Revello e Voinea sono marinai esperti e navigano spesso ai Caraibi. Il 28 aprile, dopo una sosta alle Azzorre, erano ripartiti alla volta di Gibilterra con condizioni di mare considerate buone. Il 2 maggio l’ultimo segnale dal sistema satellitare della Bright, a 300 miglia a est di Sao Miguel nelle Azzorre. Da lì erano partite le ricerche, con una imponente task force di mezzi marini e aerei senza però esiti positivi. Ritrovati solo tre giubbotti di salvataggio, che però potrebbero non appartenere al natante, oltre a quelli che potrebbero essere resti dell’imbarcazione.

(ANSA)

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Redazione

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