Vigili Fuoco, CVFL: “Riordino inaccettabile e impresentabile”

“Siamo ancora a denunciare l’ultima trovata dell’Amministrazione del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e dei vertici politici attuali per favorire un numero ristretto di tecnici diplomati, un passo indietro di un decennio in tema di accesso alle carriere direttive , che con Brunetta prima e una ampia serie di direttive dopo, la Funzione Pubblica aveva messo la parola fine alle facili carriere senza laurea”. É così che inizia il comunicato pienamente condiviso da FILP (Fronte Italiano per il Lavoro e la Partecipazione) Vigili del Fuoco a firma del Portavoce del CVFL (Comitato Vigili del fuoco Laureati), invitando tutte le più alte cariche dello Stato ad un’attenta riflessione sulle conseguenze catastrofiche di tale provvedimento, che riaprirebbe inevitabilmente un tema controverso che ha segnato un brutto capitolo della Vecchia Repubblica.

“Insomma è ora che anche nei Vigili del Fuoco, ed in primis coloro che ci rappresentano nei tavoli contrattuali sindacati compresi, comincino ad accettare che esistono anche i titoli di studio per l’avanzamento di carriera, a tal proposito ci preme ricordare che la laurea magistrale, per i passaggi interni, corrisponde a poco più di 2 anni di anzianità di servizio, o peggio a soli 10 settimane di corsi interni. Tutto ciò è inaccettabile, – prosegue il portavoce -, la stessa legge Madia varata nel 2017 rimarca la necessità di valorizzare figure professionalmente riconosciute all’interno di tutta la Pubblica Amministrazione. É stato già presentato un esposto al Presidente della Repubblica e ricorreremo anche a Bruxelles se dovesse servire. Sembrerebbe sia in atto un mero tentativo di far passare il provvedimento, in uno dei prossimi consigli dei ministri , scaricando così la responsabilità sul governo dimissionario. Metodi da vecchia repubblica”, conclude il portavoce.

Il Fronte Italiano per il Lavoro e la Partecipazione Vigili del Fuoco a nome del suo Presidente Fernando Cordella condivide in toto la nota del Comitato, la bocciatura del riordino è già avviata, e dopo il settore delle telecomunicazioni constatiamo che anche il settore laureati lo reputa inaccettabile e impresentabile. Ancora una volta i principi della meritocrazia e della giustizia sociale per la crescita professionale dei Vigili del Fuoco vengono calpestati conclude Cordella.

Redazione

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