Maddaloni. Comunali, Cortese: “Far ripartire i servizi sociali”
“La precarietà dei servizi erogati alle fasce meno abbienti rappresenta un segnale di inciviltà. Un piano didattico per un portatore di disabilità, che viene sospeso in continuazione per svariati motivi, ad esempio, rischia di produrre risultati opposti al recupero”.
Così Bruno Cortese, candidato a sindaco per “Alleanza Civica” alle prossime elezioni comunali a Maddaloni del 10 giugno, durante il confronto tra candidati a sindaco, promosso ieri dall’associazione per la legalità “Ultimi” nel centro giovanile di via Napoli, ex Macello, dal titolo “Quale futuro per Maddaloni?”.
“Solo io e un altro candidato a sindaco abbiamo presenziato a questo evento, al quale ha preso parte anche il parroco anticamorra don Aniello Manganiello. L’assenza degli altri candidati a sindaco è stato un segnale di scarsa attenzione alle politiche sociali da parte dei potenziali primi cittadini e ha fatto emergere la chiara assenza di coesione nel welfare – continua Bruno Cortese – Ancora più grave è che abbia presenziato una sola associazione, su 40 invitate; segno evidente di un totale scollamento. Condividiamo totalmente l’obiettivo di tenere fisicamente vicine le associazioni per favorire dialoghi e coprogettazioni. E’ importante che ci sia dialogo, che si creino momenti di interazione e che si faccia rete. Purtroppo le risorse economiche sono assolutamente irrisorie rispetto ai livelli essenziali di assistenza (L.E.A.). L’Ambito territoriale C02, di cui Maddaloni è capofila, sconta il fatto che i comuni che ne fanno parte non abbiano mai trasferito i soldi dovuti per la compartecipazione ai servizi erogati alle fasce deboli e questo di fatto li ha bloccati. Da circa un anno non vengono attivati i servizi tanto necessari, con il serio pericolo di perdere anche le risorse stanziate da Palazzo Santa Lucia. E’ necessario che il Comune capofila faccia la sua parte per coinvolgere le altre amministrazioni comunali. Mi sento di raccogliere l’invito della Regione alla definizione di un intervento pubblico-privato in questo campo. L’imprenditoria, infatti, potrebbe ovviare a molti dei problemi citati. La legge regionale dovrà essere applicata soprattutto nella forma associata, con la trasformazione della convenzione in azienda speciale, in modo da garantire continuità e autonomia – continua il candidato a sindaco di “Alleanza civica” – nella gestione amministrativa. E che dire dei lavoratori del sociale – continua il candidato a sindaco – umiliati nella loro dignità e costretti a piatire pagamenti che, a volte, avvengono a distanza di anni, con lievitazione di costi, dovuti alle ripercussioni legali? Il tema della povertà non è più rinviabile, basta con la retorica dell’assistenzialismo generalizzato. I genitori, con figli minori e senza un lavoro, come devono fare per garantire la dignità alla propria famiglia? E la soluzione non è assolutamente l’allontanamento dei minori dal nucleo familiare. Come sindaco farò la mia parte per operare con soluzioni concrete e tangibili. Riservero’ grandissima attenzione alle politiche sociali ed è mia ferma intenzione istituire un assessorato al welfare”.