Blitz in campo nomadi, per fumo stop attività in ospedale
Operazione dei carabinieri del Comando Gruppo di Lamezia Terme nel campo nomadi di località “Scordovillo”, teatro negli ultimi tempi di vari episodi di criminalità, in condizioni di sovraffollamento e di promiscuità e che rappresenta da sempre un “bomba” ecologica per la presenza di scoli fognari e cumuli di rifiuti che vengono dati alle fiamme anche in pieno giorno, con diffusione di esalazioni tossiche nocive. L’operazione è stata coordinata dal Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Salvatore Curcio.
I 200 militari impiegati nelle attività hanno dato esecuzione a cinque arresti e 34 divieti di dimora. Alle persone alle quali sono stati notificati i provvedimenti vengono contestati, a vario titolo, gravi reati in materia ambientale ed una serie di delitti contro il patrimonio.
La presenza del campo nomadi a Lamezia Terme ha rappresentato da sempre una grave problematica sul piano sociale e dell’ordine pubblico. Nella struttura vivono alcune migliaia di persone, tra cui molti bambini e minori. In passato, tra l’altro, é rimasta inattuata un’ordinanza di sgombero e la presenza di nomadi nella struttura, composta da baracche fatiscenti, é andata vieppiù aumentando. Ad accentuare le problematiche é da sempre stato il fatto che il campo nomadi sorge a breve distanza dall’ospedale cittadino, esposto anche ai furti che vengono commessi dai rom. Ma i disagi per l’attività del nosocomio derivano soprattutto dai quasi quotidiani incendi di rifiuti che vengono appiccati all’interno ed all’esterno dell’accampamento. In varie occasioni, tra l’altro, i responsabili dell’ospedale sono stati costretti a sospendere l’attività operatoria a causa del fumo che aveva invaso il reparto di chirurgia del nosocomio. Nell’accampamento, in passato, ci sono stati anche vari episodi di criminalità, tra cui anche un omicidio, provocati soprattutto dalle liti e dalle risse che scoppiano di frequente tra i nomadi. L’operazione dei carabinieri di stamattina, comunque, secondo quanto é stato specificato, mira soprattutto alla repressione dei reati in materia ambientale connessi ai i fumi degli incendi appiccati nell’accampamento, con presenza anche di diossina . “Una situazione – ha spiegato il Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Salvatore Curcio – sulla quale c’é una forte attenzione della Procura per la tutela della salute pubblica e per alleviare i disagi dei cittadini. Con l’operazione di stamattina cominciamo a raccogliere i frutti dell’attività d’indagine che su questa situazione é stata condotta per tutto il 2017 e quest’anno”.