Come revisionare la caldaia e ottenere il bollino blu a Roma: informazioni generali e novità 2018

Sottoporre la caldaia a controlli periodici ed interventi di manutenzione non è solo il modo migliore per assicurare una lunga vita all’impianto di riscaldamento ed evitare guasti improvvisi, ma anche un accorgimento necessario per garantire la sicurezza della famiglia e dell’ambiente e – ultimo ma non meno importante – per non incappare in multe salate.

Come stabilito da ormai più di dieci anni con il D.l. 192 del 2005, è fatto obbligo per il cittadino di provvedere in modo autonomo alla verifica del corretto funzionamento dell’impianto di riscaldamento domestico e al controllo del livello di emissioni inquinanti prodotte.

Quali regolamenti sono in vigore nell’area metropolitana di Roma Capitale? E come mettere in regola la propria caldaia? Cerchiamo di rispondere a questi quesiti.

Il bollino blu è obbligatorio anche quando la caldaia è già stata revisionata?

In primis, occorre sottolineare che le verifiche tecniche necessarie per il rilascio del cosiddetto “bollino blu” e le attività di revisione e manutenzione periodica della caldaia non sono la stessa cosa.

Il bollino blu, in sostanza, non è altro che una certificazione che viene rilasciata da un tecnico in possesso di autorizzazione comunale per attestare che l’impianto di riscaldamento (o per la produzione di acqua sanitaria) domestico rispetta i parametri relativi a composizione chimica e quantità dei fumi di scarico prodotti dall’impianto.

La finalità principale dei controlli per il rilascio del bollino blu è quello di ridurre l’impatto ambientale dei sistemi di riscaldamento, sia risolvendo quelle criticità che contribuiscono ad aumentare il livello di inquinanti rilasciati nell’aria, sia migliorando l’efficienza energetica della caldaia con interventi mirati.

Tuttavia, anche quando il bollino blu è lontano dalla sua scadenza, occorre ricordare che ogni cittadino è tenuto a provvedere alla revisione (anche annuale) della caldaia e dell’impianto di riscaldamento, come stabilito dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 74 del 2013.

Di norma, le tempistiche degli interventi di revisione sono indicate all’interno del “libretto d’uso e manutenzione” della caldaia. Qualora questa indicazione fosse assente o impossibile da reperire, diventa responsabilità del tecnico interpellato stabilire un preciso piano di manutenzione.

Come si ottiene il bollino blu…

Per ottenere il bollino blu o rinnovare quello giunto a scadenza, occorre sottoporre la caldaia ad una nuova verifica, richiedendo l’intervento di un’azienda di manutenzione specializzata nella zona di Roma e provincia e di operatori autorizzati dal comune.

Come già accennato, l’incaricato si occuperà di misurare e analizzare i fumi della caldaia e, eventualmente di individuare eventuali criticità e possibili interventi risolutivi.

Oltre alla sola verifica delle emissioni di scarico, spesso sono anche previsti altri esami, come quello relativo al funzionamento del bruciatore, alla pressione del gas e, in generale, al corretto funzionamento dell’impianto.

Di norma, in aggiunta al bollino blu dovrebbe sempre essere previsto anche il rilascio di un documento relativo al livello di efficienza energetica dell’impianto e, qualora risultasse assente, di un libretto di impianto.

…E ogni quanti anni occorre rinnovarlo

Il bollino blu deve essere rinnovato con una cadenza precisa, determinata sia dalle caratteristiche strutturali dell’impianto (caldaia interna/caldaia esterna), che dalla potenza e dall’anzianità della caldaia.

Rinnovo annuale: tutte le caldaie non a gas, ovvero alimentate con combustibili solidi o liquidi (essenzialmente, legna, pellet o gpl) e tutti gli impianti centralizzati condominiali.

Rinnovo biennale: tutte le caldaie a gas collocate in ambienti chiusi, quelle con più di 8 anni di età e quelle con potenza superiore a 35 kw.

Rinnovo quadriennale: tutte le caldaie a gas installate all’aperto (con potenza inferiore a 35 kw) e con meno di 8 anni.

E per quanto riguarda le caldaia appena installate?

In genere, contestualmente alla prima accensione e alle verifiche di rito, viene rilasciato anche il bollino blu, con l’obbligo di rinnovo a 4 anni (per legge, tutte le nuove caldaie devono essere rigorosamente installate all’esterno degli stabili).

Le verifiche del Comune di Roma Capitale e le sanzioni

La spesa da sostenere per il rinnovo del bollino blu si aggira attorno al centinaio di euro, con picchi di 180, 200 euro per interventi che alla sola verifica dei fumi della caldaia associano anche altri controlli o operazioni di pulizia della stessa.

In genere, il costo dell’intervento non include quello del pagamento del bollino vero e proprio, per il quale occorre inoltrare un versamento mediante bollettino postale pari a 5,60 euro.

Al momento, il Comune di Roma Capitale non ha ancora individuato un nuovo ente al quale affidare il compito della verifica del rispetto delle norme da parte degli impianti di riscaldamento domestici privati, dopo la scadenza dell’incarico della A.T.I. Sea Con.te.

Tuttavia, rimane l’obbligo di provvedere come di consueto ai periodici interventi di revisione e di manutenzione degli impianti, pena sanzioni che possono oscillare dai 300 ai 3.000 euro.

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Redazione

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