Roma. Molestate due bambine a Tiburtino III, CPI: “Chiudere centro accoglienza”
“I residenti del Tiburtino III, già abbandonati dalle istituzioni, costretti a vivere nel degrado della periferia, dei quartieri-dormitorio, senza condizioni di sicurezza, per di più a contatto forzato con gli immigrati dei centri di accoglienza, sono saturi. Ieri sera due bambine di tredici anni hanno subito le molestie sessuali di alcuni immigrati del centro accoglienza per minori che hanno mostrato loro le parti intime. Di tutta risposta i cittadini sono scesi in strada e si è sfiorato il linciaggio. La misura è colma: le amministrazioni locali e il Comune di Roma devono intervenire al più presto per ristabilire condizioni di vita decenti in una borgata vessata da ogni tipo di violenza e ingiustizia sociale. Quando è troppo è troppo. La situazione è ingestibile, rappresenta un rischio continuo per i residenti, che non ne possono più”. E’ la denuncia di Mauro Antonini, responsabile del Lazio per CasaPound Italia, in merito ai fatti di ieri sera nel IV Municipio, dove, oltre al centro accoglienza di via del Frantoio, pieno a dismisura di immigrati, di cui CasaPound da anni chiede la chiusura, a poche centinaia di metri c’è quello che fa angolo tra via del Frantoio e via della Vanga, adiacente a ben due asili nido.
“Due bambine che passavano sotto il centro d’accoglienza per minori hanno subito una molestia sessuale. Immediatamente in strada sono scesi una cinquantina di residenti – spiega Marco Continisio, responsabile di Tiburtino Terzo Millennio – . Le forze dell’ordine, accorse sul posto con un notevole dispiegamento di uomini e mezzi, hanno provveduto al riconoscimento dei responsabili e al loro allontanamento. Tutto questo è inaccettabile, la rabbia dei cittadini è il segno che nella borgata non esistono più le condizioni di sicurezza e la convivenza coatta con gli immigrati è una vera e propria bomba sociale pronta ad esplodere da un momento all’altro”.