Aversa. L’appello dei Genitori Quarto Circolo: “Servizio di refezione scolastica di qualità!”

“A circa due mesi dall’inizio del prossimo anno scolastico, come associazione, sul tema del servizio comunale di refezione scolastica, resta convinta che la linea più equilibrata da portare avanti sia la seguente: il servizio di refezione scolastica deve essere erogato in un quadro di controlli maggiormente professionale ed efficace, al fine di garantire anche una migliore qualità dei pasti e, di conseguenza, un elevato appagamento del gusto da parte dei bambini beneficiari. E’ un dato di fatto che nel corso dell’anno scolastico appena trascorso, un numero elevato di bambini abbiano gradito poco i pasti somministrati. A questo stato di cose bisogna dare una risposta!”. E’ quanto fa sapere in una nota l’Associazione Genitori “Quarto Circolo” chiedendo maggior attenzione sul servizio mensa scolastica.

“L’Associazione, come da impegni presi nei confronti dei propri associati, ha da tempo comunicato le proprie preoccupazioni all’Amministrazione Comunale e si è impegnata a sensibilizzare tutti i consiglieri comunali, sia di maggioranza e di opposizione, affinché ci fosse una serena e costruttiva discussione pubblica e venisse trovata una soluzione alle perplessità sollevate da numerose famiglie aversane. Al fine di scongiurare il ripetersi di quanto già accaduto nel corso di quest’anno scolastico, e cioè che numerosi bambini si sono alimentati poco e male, rifiutando parte del pasto e comportando, di conseguenza, un notevole spreco di cibo, chiediamo che il nuovo Assessore alla Pubblica Istruzione possa ricevere, quanto prima, una delegazione dell’Associazione per discutere in modo costruttivo e trovare una soluzione al problema. Da tempo abbiamo chiesto all’Amministrazione Comunale che venisse, prima di tutto, ascoltato il malessere dei bambini. Restiamo disponibili a collaborare e fiduciosi che, superando inutili polemiche, si possa giungere ad un risultato importante. L’obiettivo che l’Associazione si pone è quello di avere un servizio pubblico di qualità, apprezzato prima di tutto dai bambini. Resta, però, inteso che se il malcontento dei genitori dovesse continuare ad essere ignorato, l’Associazione chiede che i Dirigenti Scolastici delle scuole cittadine tutelino il diritto al consumo del pasto domestico esercitato dalle famiglie che non intenderanno più usufruire del servizio comunale. I bambini che non fruiranno più del servizio pubblico e che, quindi, preferiranno consumare a scuola il pasto portato da casa, non dovranno essere penalizzati o discriminati sia sotto l’aspetto alimentare (diritto ad una sana alimentazione) che per quanto riguarda la condivisione del pasto nei refettori scolastici, così come ormai riconosciuto dalla legge e come avviene ormai in diverse scuole d’Italia”.

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Redazione

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