Cannabis, Civati: “M5S non ‘coltiva più’, lascia politiche antidroga a Fontana”

“Nel silenzio totale, facendo finta che nulla sia successo, il ministro Fontana è stato messo a capo delle politiche antidroga con un decreto del presidente del Consiglio. Questo significa che il Movimento 5 Stelle ha rinunciato a ‘coltivare’ anche un’altra delle sue battaglie storiche. Il deputato Giuseppe L’Abbate, nel gennaio 2017, rivendicava la proposta subito depositata in favore della legalizzazione. Già nel patto con la Lega il progetto era saltato, ma adesso il cedimento ci riporta al Medioevo. Perché Fontana ha parlato di ‘tolleranza zero’, lasciando presagire il peggio anche sui piccoli passi in avanti fatti nella scorsa legislatura”. Lo dichiara Giuseppe Civati, fondatore di Possibile, sulla nomina di Fontana.

“Sarebbe opportuno – aggiunge Civati – che i 5 Stelle dicessero qualcosa. Alcuni video sul web ci ricordano che sono passati poco più di 4 anni da quando il Movimento 5 Stelle, attraverso il deputato e attuale sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi, indicava la necessità di legalizzare la cannabis, con la possibilità di coltivarla e addirittura di cederla gratuitamente fino a 5 grammi, per contrastare il proibizionismo. Questo con lo scopo di evitare che in carcere ci finisca chi fuma uno spinello. E, giusto un anno fa, in un’intervista a Radio Radicale, sempre Ferraresi polemizzava con il Pd e la Lega, sì proprio il partito di Salvini, perché volevano affossare la proposta dell’intergruppo sulla legalizzazione della cannabis. Ora è cambiato tutto: i 5 Stelle sono a braccetto con chi vuole affossare qualsiasi regolamentazione sulla cannabis”.

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Redazione

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