Castel Volturno. Diana incontra associazioni sammaritane: “Città può essere volano economia per tutta provincia”
“I settantadue chilometri quadrati che caratterizzano la nostra costa possono essere vero motore dell’economia campana ed è per questo che lo sviluppo di Castel Volturno non dovrebbe essere di interesse solo per gli abitanti di questo territorio, bensì per l’intera Provincia”. E’ con queste parole che il consigliere comunale Cesare Diana ha voluto “inaugurare” l’incontro, avvenuto nel pomeriggio di sabato 21 luglio in territorio castellano, con diverse associazioni provenienti da Santa Maria Capua Vetere.
Alla riunione, contraddistinta da un forte spirito di confronto, era presente il segretario nazionale del “Movimento Idea Sociale – M.I.S.”, Raffaele Bruno, il quale ha posto particolare attenzione sul fenomeno immigrazione: “Castel Volturno è un esempio da non seguire. Il numero di extracomunitari irregolari è indubbiamente il più alto d’Italia e, forse, d’Europa. Uno stato di abbandono contro il quale Cesare Diana si sta scagliando da anni, a fronte di una presenza capillare sul territorio e nel silenzio più assoluto dei vertici politici nazionali”.
Per il segretario del Comune di Santa Maria Capua Vetere M.I.S., Carlo Munno, “la visita odierna ha ulteriormente evidenziato problemi abnormi, che pongono, purtroppo, le loro radici negli ultimi 20 anni di storia politica e sociale. La città litoranea è l’immagine tangibile dei danni che può causare l’immigrazione sconsiderata (considerando anche la mafia nigeriana originatasi) e dell’abusivismo edilizio senza limiti. Ho trovato nel consigliere comunale Cesare Diana, una persona concreta, seria e in possesso delle soluzioni giuste per Castel Volturno. Dispone di una ricetta composta da piccole cose che contribuiscono ad arrivare a grandi obiettivi. Sono onorato ed orgoglioso di averlo conosciuto, oltre che di poter contribuire a migliorare la situazione anche da Santa Maria Capua Vetere, in quanto ritengo che Castel Volturno possa essere volano dell’economia casertana”.
Il presidente dell’associazione “Noi Sammaritani”, Roberto Finelli, sottolinea come il confronto sia divenuto, automaticamente, un’analisi critica delle condizioni del territorio: “È una realtà massacrata. Ciò che mi è rimasto impresso è stato il degrado di alcune aree in quella zona. Spero nella presenza di una politica più forte, in grado di contrastare efficacemente i problemi sociali, economici e culturali di una zona che, negli anni 70, rappresentava un fiore all’occhiello della Terra di lavoro”.
Ad evidenziare le prospettive interessanti derivanti dal meeting è Renato Palma: “È stato, anche se breve, un incontro importante per dare inizio ad un buon progetto, sicuramente nei prossimi incontri approfondiremo meglio il tutto”.