Cesa. Forza Italia a Guida: “Dimissioni immediate: non può più ricoprire il ruolo di sindaco”
“È arrivato il momento in cui non si può più restare in silenzio. Il limite della tolleranza è stato abbondantemente superato. Non vogliamo ergerci né a moralisti, né garantisti a convenienza: non c’è (ancora) nessuna condanna definitiva, ma dai fatti che emergono Vincenzo Guida non può più ricoprire il ruolo di sindaco. La vicenda che vede imputato il primo cittadino nella “spy story” cesana, smascherata da un’indagine giudiziaria, è denigratoria e infamante per il popolo di Cesa. Chi rappresenta la nostra comunità non può essere raggiunto da certe accuse. Chi ostenta la fascia di primo cittadino in ogni dove non può far finta di nulla. Chi si assume la responsabilità di predicare perfino dall’altare della chiesa con la fascia da primo cittadino non può insabbiare tutto gridando alla strumentalizzazione di fatti personali”. Lo dichiara il coordinamento cittadino di Forza Italia Cesa.
“Noi riteniamo che i fatti emersi dall’indagine giudiziaria non riguardano delicate questioni personali e/o familiari, in cui non entreremo mai! I fatti per cui il sindaco sarà sottoposto a processo, con giudizio immediato, riguardano un indagine in cui sono stati coinvolti, tramite ricezione di missive “anonime”, consiglieri comunali e dirigenti di partito, un’indagine in cui sono stati escussi a sommarie informazioni, tra i tanti, tre consiglieri comunali e la segretaria del Partito Democratico. Di privato c’è ben poco! Il silenzio del Partito Democratico e di Antonio Esposito, Antimo Dell’Omo, Giusy Guarino, Alfonso Marrandino, Nicola Autiero, Luigi De Angelis, Filomena Di Santo (il cui voto in consiglio permette a Guida di fare ancora il sindaco) è indecoroso come il loro attaccamento alle poltrone da cui non hanno il coraggio di “scollarsi” e assumere una posizione di distacco dal sindaco. Negli anni addietro, per fatti meno eclatanti, il sindaco e la sua schiera di fedelissimi hanno gridato allo scandalo, oggi sono diventati tutti muti. È giunto, inderogabilmente, il momento di porre fine ad un’esperienza amministrativa disastrosa, che oltre ad essere improduttiva per il paese, ha dimostrato anche l’inidoneità a rappresentare il popolo cesano!”.
